tag:blogger.com,1999:blog-22444483444238882542024-03-04T23:45:09.412-08:00Congregazione Sarasvat Gaudiya Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comBlogger42125tag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-45600864190770048262023-06-18T05:35:00.001-07:002023-06-18T05:35:41.131-07:00“I CITTADINI DEVONO ESSERE COSCIENTI DI DIO”<div style="text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-size: medium;">Srila Prabhupada parla chiaro</span></div>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAE_HURk3aoHbcvScRKs1IwiN4WRVXhdNPXzzX0D5YC4SpEu_e0OU5SqsBNLlhnB1rvUsW-C8e7kGs07-Brug_zjIqBxK_V76ToKm_O9OtjWD1XRlDAYtdaegsPdj3LbR72PgvnBWTuI_uwRGh6ktdsP_iFTQAPnt8AiZr8PQdsaMHkrTrY5lAj2k/s262/images.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="262" data-original-width="192" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAE_HURk3aoHbcvScRKs1IwiN4WRVXhdNPXzzX0D5YC4SpEu_e0OU5SqsBNLlhnB1rvUsW-C8e7kGs07-Brug_zjIqBxK_V76ToKm_O9OtjWD1XRlDAYtdaegsPdj3LbR72PgvnBWTuI_uwRGh6ktdsP_iFTQAPnt8AiZr8PQdsaMHkrTrY5lAj2k/s1600/images.jpeg" width="192" /></a></div>Questa conversazione tra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami
Prabhupada e uno dei suoi discepoli si svolse a Bhubaneswar, in
India, nel 1877.<p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b> Srila Prabhupada, una delle critiche rivolte al
nostro Movimento per la Coscienza di Krishna è che seguiamo
un’autorità assoluta. La gente ci critica perché ci atteniamo
rigidamente alla tua autorità e a quella delle Scritture. Dicono che
questo atteggiamento psicologico non è giusto.</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b>Le loro critiche sono contraddittorie. Se
affermano che il principio dell’autorità non va bene, allora
perché ci criticano? In realtà, cercano di imporci la loro
autorità.</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b><span style="font-weight: normal;">(nel ruolo di
oppositore): Non dico che devi accettare me come autorità.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b><span style="font-weight: normal;"> Allora
dici delle sciocchezze. Sei come un commerciante che vende la sua
merce, ma al cliente dice: “non devi comperare da me”. A cosa
serve questo modo di vendere? A che servono le tue istruzioni, se non
devo accettarti come autorità?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b><span style="font-weight: normal;">Ebbene, tutti
devono vivere la loro vita, per cui ogni persona dovrebbe prendere il
meglio da molte autorità. Io potrei accettare qualche idea della tua
filosofia e altre anche da filosofie diverse. Posso prendere
qualunque cosa che penso sia la migliore per me.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Ma se
trovi il meglio di tutto in un unico posto, perché dovresti correre
qua e là?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> La storia ci
insegna che tutte le volte che c’è un’autorità assoluta, ci
sono problemi – come la Germania di Hitler – , per esempio.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b><span style="font-weight: normal;"> L’autorità
assoluta è pericolosa quando l’autorità è sbagliata. Ma se
l’autorità è giusta, allora va bene – perché puoi
sottometterti ad un’autorità e ricevere tutta la conoscenza. E’
come andare ad un supermercato dove possiamo trovare tutto in un
unico posto.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> Ma la gente
spesso confonde la nostra fedeltà alle Scritture con il
totalitarismo. Una volta un professore mi disse che se il Movimento
per la Coscienza di Krishna fosse diventato potente, probabilmente
saremmo intolleranti verso tutte le altre religioni.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b><span style="font-weight: normal;"> Questo
significa che non ci capisce.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> Supponi che
qualcuno non voglia essere devoto in una società retta da un re o da
un presidente coscienti di Krishna. Cosa gli accadrebbe?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b>Il re deve punirlo – ne ha il potere. Per
esempio, se un bambino dice: “Padre, non credo nell’istruzione,
lasciami giocare”. Il padre non lo glielo permetterà mai. Il
dovere del re è guidare i cittadini alo stesso modo.
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b>Ma se qualcuno volesse essere cristiano in una
società governata da un leader cosciente di Krishna, questa persona
verrebbe punita?</p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b> Il padre non castiga sempre, ma solo quando
il figlio fa qualcosa di sbagliato. Praticare la religione cristiana
significa credere in Dio e rispettare i Suoi comandamenti. Un vero
cristiano non sarebbe perseguitato in una società con una guida
cosciente di Krishna.</p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b>Allora ai Cristiani sarebbe permesso di seguire la
Bibbia?</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Si.
Seguire la Bibbia è certamente religione. Ma i Cristiani oggi non
seguono le loro Scritture. </span><span style="font-weight: normal;">La
Bibbia dice: “Non uccidere”, ma essi stanno uccidendo milioni di
mucche per mangiarne la carne. Che genere di cristianità è questa</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b><span style="font-weight: normal;">Allora dovrebbero
essere puniti.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Si,
dovrebbero essere puniti. Questo è il dovere del re. Tu puoi seguire
qualsiasi religione autentica e ricevere tutta la protezione di un
governo cosciente di Krishna. Ma se non segui fedelmente la tua
religione, devi essere corretto. Questo è il dovere del re. Un re
non può importi di seguire una particolare fede religiosa, ma può
ordinarti di seguire fedelmente quella scelta. Se non hai una
religione, allora sei un animale e devi essere punito. Religione
significa le istruzioni date da Dio (dharmam tu saksad
bhagavatpranitam). Ed essere religioso significa obbedire a Dio e
amarLo. Quindi non importa quale sia il percorso religioso attraverso
cui hai compreso Dio. La cosa importante è che tu ami Dio e che tu
rispetti i suoi comandamenti. Allora sei religioso. Ma se non conosci
Dio – o se hai un qualsiasi Dio immaginario – allora devi
imparare chi sia veramente Dio E se ti rifiuti di impararlo, devi
essere punito.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> Se qualcuno dice:
“Io conosco Dio”, qual’è la prova per vedere se è vero?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b><span style="font-weight: normal;"> La prova è
che deve essere capace di spiegare Dio agli altri. Chiedigli: “Sai
dire cosa è Dio?”.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b><span style="font-weight: normal;">“Dio è la
forza che muove l’universo”</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada:</b><span style="font-weight: normal;"> Allora
questo dimostra che tu non conosci Dio. Chi c’è dietro questa
forza Quando c’è una forza, ci deve essere una persona che ha la
forza – che sta esercitando la forza. </span><span style="font-weight: normal;">Chi
è questa persona?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> Io non ho una
visione di questo tipo.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Allora
impara da me chi è Dio. E se rifiuti, devi essere punito. Vedi, il
re deve verificare che i cittadini siano coscienti di Dio. Questo è
il suo dovere.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo: </b><span style="font-weight: normal;">Allora un leader
cosciente di Krishna deve essere come un padre.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Si. Questa
qualità fu personalmente dimostrata dal Signore Ramacandra. Egli
trattava i Suoi sudditi come figli ed essi consideravano il Signore
Rama il loro padre. La relazione tra il re e i cittadini dovrebbe
essere come quella tra padre e figli.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Discepolo:</b><span style="font-weight: normal;"> Il castigo che dà
il re…</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Srila Prabhupada: </b><span style="font-weight: normal;">Questo
viene impartito per amore, non per invidia. Castigare significa
correggere. Se un cittadino si comporta male, deve essere corretto.
Questo è il vero compito di Krishna nella società umana: castigare
i miscredenti, proteggere le persone sante e stabilire i veri
principi della religione. Questa è la missione di Dio, la Persona
Suprema, nel mondo, e noi dobbiamo eseguire la Sua missione. I devoti
coscienti di Krishna dovranno gradualmente occupare i posti di
comando per correggere tutta l’intera società umana.</span></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { font-family: "Liberation Serif", "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; so-language: it-IT }p.cjk { font-family: "Noto Serif CJK SC"; font-size: 12pt; so-language: zh-CN }p.ctl { font-family: "Lohit Devanagari"; font-size: 12pt; so-language: hi-IN }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-49900156061308571312022-06-18T13:38:00.000-07:002022-06-18T13:38:06.394-07:00"Srila Prabhupada dice che “il Signore accetta il motivo, non la pronuncia della lingua”. ……<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUXy_qVG0NP5DP1bnlXf5rD9PIM-umTPAIW4oOMyErPOb5GbRM3MgnheIBrKCpYLVCUwh89stf-EHT90NrT_eFlJxP8gquJHO-pxP7MC8oT9q2S72tyoHyCpR1YODt_xKkU3HZR9REgTyDyeZ82HnfbsZuDBZvLYc3jb44jlFTrlxoaPoMNhmQ0RC2/s768/chanting-with-hippies-1094940720.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="768" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUXy_qVG0NP5DP1bnlXf5rD9PIM-umTPAIW4oOMyErPOb5GbRM3MgnheIBrKCpYLVCUwh89stf-EHT90NrT_eFlJxP8gquJHO-pxP7MC8oT9q2S72tyoHyCpR1YODt_xKkU3HZR9REgTyDyeZ82HnfbsZuDBZvLYc3jb44jlFTrlxoaPoMNhmQ0RC2/w200-h150/chanting-with-hippies-1094940720.jpeg" width="200" /></a></div> Prabhupada:
Si, potete cantare preghiere in sanscrito, ma anche le preghiere in
inglese possono essere pronunciate, perché il Signore accetta il
motivo, non la pronuncia della lingua. Vuole vedere il motivo
spirituale. Perfino se si perde qualcosa di effettivo nella
traduzione, se il motivo è presente, non ci sarà nessuna
differenza.
<p></p><br /><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Ref.
VedaBase: Lettera
a Madhusudana, Los
Angeles, 1 febbraio 1968
</p><p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-21851103258243593982022-06-11T00:25:00.002-07:002022-06-11T00:27:07.757-07:00"ERRARE E' UMANO" di Sua Divina Grazia Bhakti Raksaka Srila Sridhara Deva Goswami<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiui7kERveymPIkhuEpletqdbPzvv6CHsQM1Fj2VUmOLlksLf36GDH0QbvlZx0AICCxgjMAVckn4L-9_ShV6vUljA3CMW76Et3g2qt_e81u-Ow8bB4KF6znk4Xvo6UQiEC61A7ekanL8dC4adjJs0maeNwTTg0Y6PtoCvK8Sqt7xdnIP5oanGQMDobH/s600/550cf6_c799ed1a2b204e03b7e3c63df8198bc5-1422176648.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiui7kERveymPIkhuEpletqdbPzvv6CHsQM1Fj2VUmOLlksLf36GDH0QbvlZx0AICCxgjMAVckn4L-9_ShV6vUljA3CMW76Et3g2qt_e81u-Ow8bB4KF6znk4Xvo6UQiEC61A7ekanL8dC4adjJs0maeNwTTg0Y6PtoCvK8Sqt7xdnIP5oanGQMDobH/s320/550cf6_c799ed1a2b204e03b7e3c63df8198bc5-1422176648.jpeg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;">Errare è umano. Errare è
inevitabile per tutti noi, esseri imperfetti, ma nessuno desidera
rimanere imperfetto. In ognuno di noi esiste un elemento animato che
tende alla perfezione. Se così non fosse, non sentiremmo nessun
desiderio. Certo, la nostra tendenza verso la perfezione è molto
debole e limitata, anche se potremmo ottenere lo scopo ultimo in un
attimo. La nostra capacità limitata e la tendenza alla perfezione
aprono le porte alla guida di un guru. L’imperfetto non sarebbe
tale se non avesse bisogno di aiuto. Il Perfetto non sarebbe tale se
non potesse sostenere Se stesso o se non potesse aiutare gli altri
spontaneamente. La guida alla perfezione o alla Verità Assoluta,
perciò, è necessariamente una funzione dell’assoluto Sé, e
l’agente divino attraverso il quale questa si manifesta è Sri
Guru, la Guida Divina. Per un ricercatore della Verità Assoluta, la
sottomissione al guru è inevitabile. Una classe di pensatori crede,
comunque, che "laddove la ricerca scientifica sia possibile,
perché una più alta conoscenza spirituale non può evolversi dal
suo interno?" Queste persone sono ignoranti riguardo la natura
più essenziale della conoscenza assoluta, ovvero che Egli solo è il
Soggetto Assoluto, e che tutti noi, costituzionalmente, siamo solo un
oggetto nei confronti della Sua visione onnisciente. È impossibile
per l’occhio vedere la mente, perché l’occhio può avere una
connessione con la mente solo quando quest’ultima gli presta
attenzione. Similmente, la nostra connessione con la Conoscenza
Assoluta dipende, per lo più, dal Suo dolce volere. Noi dobbiamo
dipendere unicamente dal Suo agente, il nostro Maestro Spirituale,
attraverso il quale piace donarSi. La società umana, con la sua
cultura elevata, non è altro che una parte infinitesimale
dell’Assoluto Dinamico. Come possiamo capire o sviluppare qualsiasi
concezione della conoscenza spirituale dell’Infinito Incondizionato
al di fuori del metodo di rivelazione diretto e positivo? Tutti i
giganti intellettuali possono solo sentirsi dei pigmei al cospetto
della Onnipotenza Onnisciente, la quale Si riserva il diritto di dare
Se stessa solo attraverso i Suoi agenti. Per una nostra migliore
conoscenza e sincerità, però, non dobbiamo abbandonarci a un falso
agente. Nelle condizioni attuali non siamo di molto aiuto a noi
stessi, perché allo stato presente siamo guidati soprattutto dai
nostri precedenti samskara (natura acquisita). “Uccelli dalle
stesse piume volano insieme”. Sebbene, generalmente, si sia
sopraffatti dall’abitudine, esiste in una qualche misura la
possibilità di una libera scelta, in modo particolare nella specie
umana; la correzione, altrimenti, sarebbe impossibile e la punizione
mera vendetta. La realtà può sostenere se stessa. La luce non
necessita dell’oscurità per dar prova di sè. Il sole, da sé, può
stabilire la propria supremazia su tutte le altre luci. Di fronte ad
un occhio aperto e candido, il <i>sad guru</i> (la guida reale) risplende
sopra tutti i professori. Sri Guru si manifesta soprattutto in due
modi; dall’interno come direttore e dall’esterno come precettore.
Entrambe le funzioni dell’Assoluto aiutano l’anima individuale,
disciplinando la ricerca dello scopo assoluto. Nel nostro attuale
stato caduto non siamo in grado di catturare correttamente le
ingiunzioni della guida interna, così la manifestazione
misericordiosa del precettore è il nostro solo aiuto e la nostra
sola speranza. Allo stesso modo, però, è solo per la grazia del
guru interno che possiamo riconoscere il vero precettore esterno e
sottometterci ai Suoi santi piedi. Un discepolo autentico dovrebbe
sempre essere consapevole che la sua più grande fortuna non è altro
che un gentile sguardo del Signore Assoluto, non il diritto di
esigere o l'esercizio di una prepotenza. Siamo costituzionalmente
equipaggiati solo per essere dei validi recipienti del favore di Dio.
Dovrebbe essere chiaro che l’anima individuale non potrà mai
essere effettivamente come la Persona Suprema; nemmeno nel suo stato
liberato o pienamente realizzato può essere ‘uno’ con il
Signore. La concezione distorta del “tutt'uno” è stata
introdotta dalla pigra indiscriminazione dell’Assoluta Personalità
dall’orbita luminosa che ruota attorno alla Sua casa eterna,
spirituale e beata. L’anima individuale, infatti, costituisce solo
una parte di un particolare potere di medio valore del Signore
Supremo, e come tale può essere convertita da entrambe le parti.
L’anima individuale differisce dall’Entità Assoluta sia per
qualità che per quantità ed è unicamente un’entità dipendente
dall’Assoluto. In altri termini, il Signore Supremo Krishna è il
Maestro e la jiva individuale è costituzionalmente Sua subordinata,
ossia la Sua servitrice. Questa costante relazione è veramente
salutare per la jiva. Il timore della schiavitù non trova un
sostegno a causa della libera scelta e dell’immenso guadagno che se
ne ricava. La libertà e l’individualità della jiva non sono
compromesse dalla sottomissione al Bene Supremo, ma ne traggono
profitto. La libertà e l’interesse individuale sono parti e
particelle dell’Assoluto; Egli è la loro casa, così come un pesce
è a casa nell’acqua o un animale in un’atmosfera salubre. La
libertà, come tutte le altre qualità della Suprema Personalità, è
illimitata e trascendentale. Tutte le entità sono armonizzate grazie
alle sole funzioni parziali di queste qualità. Sri guru non è
propriamente uguale al Signore Supremo, ma rappresenta pienamente
l’essenza dell’intera potenza spirituale e incarna il più vasto
ed eccellente servizio e favore del Signore. Essendo il Suo servitore
più idoneo, è potenziato da Dio per reintegrare tutte quelle anime
fuorviate, curando il loro stesso interesse. Il guru è il messaggero
divino della speranza immortale e della gioia in questo mondo mortale
e miserabile. Il suo avvento è l’evento più felice e auspicioso
per le entità sofferenti, e può essere paragonato al sorgere della
stella polare che può guidare il viaggiatore perduto nel deserto. Un
gentile tocco della misericordiosa mano di Sri Guru fa cessare la
pioggia incessante di lacrime da tutti gli occhi piangenti. Un
patriota o un filantropo possono solo peggiorare il problema col loro
frenetico e futile tentativo di alleviare le pene radicate in
un’anima sofferente, così come un dottore sprovveduto rende un
paziente sfortunato. Oh, quando questa povera anima realizzerà la
grazia incondizionata di Sri Gurudeva!</span></div>
<p class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> “<span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">The
Harmonist”.1934</span></span>
</p><p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { so-language: it-IT }p.cjk { so-language: zh-CN }p.ctl { so-language: ar-SA }a:link { color: #0000ff; text-decoration: underline }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-79083440181461320792022-05-15T06:16:00.002-07:002022-05-15T06:16:12.247-07:00"La Trasformazione di Abhay" (Srila Prabhupada).<p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVwTNGPr9qVFb41-sGpsZmZNMq21zCkMT1arc4n61a8aaPO86UwVVX1Y0Lab_mYLyh_OJI5eI_S0hXV_AP8A86uObCxir-hTx5Z6ThREfYlTPQwiMUhk5LxJFh2E7In5mzEwcipW7GC6FIU2SpRsMSVMygUh4hl3Y6-XkZmYxpNXEawVScLZyLeYw7/s474/th-1042433078.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="355" data-original-width="474" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVwTNGPr9qVFb41-sGpsZmZNMq21zCkMT1arc4n61a8aaPO86UwVVX1Y0Lab_mYLyh_OJI5eI_S0hXV_AP8A86uObCxir-hTx5Z6ThREfYlTPQwiMUhk5LxJFh2E7In5mzEwcipW7GC6FIU2SpRsMSVMygUh4hl3Y6-XkZmYxpNXEawVScLZyLeYw7/s320/th-1042433078.jpeg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Srila Bhaktisiddhanta e Srila Prabhupada</span><br /></td></tr></tbody></table>
</p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
“Nonostante Abhay fosse attratto dal nazionalismo, qualcosa durante
il breve incontro con Bhaktisiddhanta aveva fatto battere forte il
suo cuore. Il loro colloquio non era durato tanto, forse un’ora;
tuttavia, in quel breve lasso di tempo Bhaktisiddhanta era riuscito a
confutare le teorie di Abhay secondo cui Dio occupava un posto di
secondo piano rispetto alla politica e che l’indipendenza offriva
una soluzione duratura ai mali dell’India. L’India soffriva a
causa della mancanza di una rivoluzione spirituale, affermava
Bhaktisiddhanta, e battersi per l’indipendenza politica non faceva
altro che distrarre dall’unica vera e fondamentale campagna
lanciata da Caitanya Mahaprabhu, quella di rimettere Dio al suo posto
nel Creato. Il ruolo dei britannici era irrilevante; non soltanto
l’India, ma l’intera umanità aveva bisogno di essere liberata.</p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">In
realtà, era accaduto qualcosa di più.</p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">“Fu
proprio durante il mio primo <i>darshana”, </i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">o
incontro, come scrisse Abhay più tardi, “che imparai ad amare”.
Alla presenza del suo guru, alcuni tratti di Abhay, sviluppati grazie
alla formazione vaisnava, tra i quali la compassione, la chiamata al
servizio, la visione del divino nel cuore di ogni creatura terrena,
si fusero. Non gli occorse una vita di sofferenza per prepararsi a
tale epifania. Già a ventisei anni Abhay aveva visto del mondo
materiale quanto bastava per capire che non era un luogo ospitale.
Amava sua madre, ma il suo amore non poteva impedire che lei morisse.
Amava la sua famiglia, ma nulla l’avrebbe tenuta in vita per
sempre. Niente dura in questo mondo, ma l’anima non viene mai
distrutta. Solamente allora, alla presenza di qualcuno che viveva al
di fuori del tempo fisico, cominciò a intravedere le implicazioni
che quella verità avrebbe significato per il mondo intero.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
trasformazione di Abhay nel più grande missionario moderno della
storia che ha dedicato la sua vita al servizio di Krishna, non è
avvenuta tutta in un istante, bensì durante un percorso di
evoluzione che si è svolto nei successivi quarant’anni. Tuttavia,
l’incontro con il suo guru fu fondamentale perché servì ad alzare
il sipario sul resto della sua vita”.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Da
“Uno Swami in terra straniera” di Joshua M.Greene </span></span>
</p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style><br /> </p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-34284121322036575942022-05-09T10:43:00.000-07:002022-05-09T10:43:02.046-07:00"Una nuova generazione di uomini santi"<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3Qdyk9Yl0t8g4S4QJGLba7RIyl4gYD0iMRzPzlwLj3UpcGHgjs6jOoucuoroD2kB4kc4sj0WC0FAYhNX2WPp6BJy4c0b6LbCdB_HmmUqMC5fyjktay44sY8mZ3OYtODoQ7gtP4UVVhRl_ngUKL0rCbZz2GfsMkETt4VQo9LBlVCe3_Sr03ZCahbe/s474/th-2275352870.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="309" data-original-width="474" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3Qdyk9Yl0t8g4S4QJGLba7RIyl4gYD0iMRzPzlwLj3UpcGHgjs6jOoucuoroD2kB4kc4sj0WC0FAYhNX2WPp6BJy4c0b6LbCdB_HmmUqMC5fyjktay44sY8mZ3OYtODoQ7gtP4UVVhRl_ngUKL0rCbZz2GfsMkETt4VQo9LBlVCe3_Sr03ZCahbe/s320/th-2275352870.jpeg" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;">“La visione vedica asserisce che la coscienza non è il prodotto di
una combinazione chimica o di leggi fisiche, come la maggior parte
delle scienze sperimentali sostiene, e Srila Prabhupada spronava i
suoi studenti s essere fortemente assertivi su questo punto. Non mi
sembra ci abbia mai incoraggiato ad essere pacifici o tranquilli. Al
contrario, erano frequenti i riferimenti alla lotta contro<i> maya</i><span style="font-style: normal;">
(illusione), che consisteva nel lavorare diligentemente per
smascherare la fallacia della convinzione che la coscienza ha un
inizio o una fine. La vita, insisteva, è eterna.</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;">Prabhupada
portò a termine la sua missione durante gli anni Sessanta e
Settanta, quando ci si aspettava che i maestri spirituali fossero
pacifisti. Egli ribaltò tale credenza. Ad esempio, non si schierò
contro la scienza, ma definì “diabolici” gli scienziati che
presumevano di togliere Dio dalla creazione. Sono anche noti i suoi
apprezzamenti nei confronti degli hippie riguardo la scelta di
manifestare la loro insoddisfazione verso il consumismo. Condannava,
infine, il governo statunitense </span><span style="font-style: normal;">per
il fatto di inviare i giovani a morire sui campi di battaglia e di
non riuscire a fornire loro una direzione spirituale. Una delle sue
azioni più controverse fu quella di premiare i suoi studenti con
l’Iniziazione Braminica, che fondamentalmente innalzava
un’occidentale laico della “casta bassa” a sacerdote della
“casta alta”, un’innovazione che fece adirare la gerarchia
religiosa. Attraverso questo attivismo spirituale, pose le basi per
una nuova generazione di uomini santi.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-style: normal;">Da”
Uno Swami in terra straniera”</span></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-style: normal;">di
Joshua M. Greene</span><i> </i><span style="font-style: normal;">(Yogesvara
das)</span></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }a:link { color: #000080; so-language: zxx; text-decoration: underline }a:visited { color: #800000; so-language: zxx; text-decoration: underline }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-49233178577789908442022-04-26T10:12:00.002-07:002022-04-26T10:12:18.762-07:00"Abbiamo creato moltissimi falsi padroni"<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0flOPxk265TkNfr25IcJQPyJHbZoZvlf8xU9SIrG7ukhBASS9pOvLRNF9zqVJgcpT-25hNsunmaKJr-_w8VGP4GI30bw2J08O-_TBQOFziYs7tXBKh0-FdGlASsgOyldjnn26GiDrJo4-cLJpmYMxw97LBbSOBz2avGWX8VrYeYvGctPB1MrrTrBt/s800/dialoghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="598" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0flOPxk265TkNfr25IcJQPyJHbZoZvlf8xU9SIrG7ukhBASS9pOvLRNF9zqVJgcpT-25hNsunmaKJr-_w8VGP4GI30bw2J08O-_TBQOFziYs7tXBKh0-FdGlASsgOyldjnn26GiDrJo4-cLJpmYMxw97LBbSOBz2avGWX8VrYeYvGctPB1MrrTrBt/w478-h640/dialoghi.jpg" width="478" /></a></div> <strong> <br /></strong><p></p><p style="text-align: justify;"><strong> </strong></p><p style="text-align: justify;"><strong> Dr. Patel: </strong> L’altra mattina,
quando quella giovane donna ti disse, “Pratico la medicina e servo la
gente,” tu replicasti invariabilmente, “Sei una sciocca”.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
Sì. Non sta servendo nessuno. Ovviamente, stando a quanto si dice,
“tutti servono,” servono il denaro. Tutti servono, ma se non vengono
pagati, niente servizio. Questo non è servizio. Nel mondo materiale
ognuno serve qualcun altro, perché tutti sono servitori per natura.<br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong> Serve tutti.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
No, no. Come dice il proverbio inglese, “Chi serve tutti non serve
nessuno.” Il servizio è necessario in ogni caso. Non si può vivere senza
servire; non è possibile. Tutti noi serviamo qualcuno, ma il risultato
del servizio materiale è spiacevole. Prima ho citato l’esempio del
Mahatma Gandhi, che rese un grande servizio e poi venne ucciso. Venne
ucciso. Chi lo uccise non si fermò a pensare, “Oh, questo vecchio
gentiluomo ci ha reso un grande servizio. Anche se non condivido le sue
idee, come posso ucciderlo?” La gente è talmente ingrata, non è così?
Puoi offrirle il servizio migliore e non sarà mai soddisfatta.<br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong> Il servizio di Gandhi – compiva il suo dovere prescritto.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
No, non proprio. Innanzitutto definiamo il servizio. Che cos’è? Il
servizio implica la presenza di un servitore e di un padrone. È lo
scambio tra il servitore e il padrone, ma noi abbiamo creato moltissimi
falsi padroni: la moglie, il capofamiglia, il capo di Stato, il
presidente della Corte di giustizia, questo padrone e quell’altro. Non è
così? E li serviamo. “Oh, è mio dovere, devo servirli.” Ma se chiedi a
qualcuno di questi padroni se è soddisfatto, dirà, “Cos’hai fatto per
me?”<br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong> Il padrone non sarà soddisfatto.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
No, questi padroni auto-nominati non saranno mai soddisfatti e in
realtà servendo loro cerchiamo di servire e soddisfare i nostri sensi.
Servo mia moglie perché penso che soddisferà i miei sensi, quindi non
servo lei ma i miei sensi. In ultima analisi, siamo servitori dei nostri
sensi e di nessun altro. Questa è la nostra posizione materiale. Sì, in
ultima analisi siamo servitori dei nostri sensi. Sono un servitore per
natura, ma essendo condizionato dall’energia materiale, ora servo i miei
sensi. Tuttavia, i miei sensi non sono indipendenti. Sono completamente
dipendenti. <br /><br />Per esempio, sto muovendo le mani, ma se il vero
padrone delle mie mani, Krishna, le paralizzasse, non le muoverei più.
Né posso rivitalizzare i centri nervosi delle mie mani; quindi, sebbene
io mi ritenga il padrone delle mie mani, delle mie gambe e di tutto il
resto, in realtà non lo sono. Il padrone è un altro. Uno dei tanti nomi
di Krishna è Hrisikesa, “creatore e padrone dei sensi”. Per questa
ragione dobbiamo offrire il nostro servizio a Krishna. <em>Hrisikena hrisikesa-sevanam bhaktir ucyate</em>:
abbiamo cercato di servire i nostri sensi in tanti modi, ma se li
usiamo al servizio del Padrone dei sensi, otteniamo la soddisfazione
spirituale della <em>bhakti</em>, la devozione. Il servizio devozionale a
Krishna è il vero servizio, non è un servizio ai sensi inerti ma al
Padrone vivente dei sensi. È questa la vera soddisfazione. Sono dunque
un servitore per natura, non posso diventare il padrone. La mia
posizione è servire e se non servo il Padrone dei sensi, dovrò servire i
sensi e restare insoddisfatto.<br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong> Ogni uomo deve comunque adempiere i propri doveri prescritti verso la moglie, la famiglia, la nazione e il governo.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong> Sì.<br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong>
Abbiamo corpi e sensi diversi, che determinano doveri diversi. Una
persona agirà nel ruolo di sacerdote o insegnante, un’altra amministrerà
e si occuperà dell’assetto militare, un’altra ancora farà l’operaio o
l’artigiano. Quando tutti questi doveri sono svolti in modo
disinteressato, sono validi quanto la devozione a Dio.<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
No, no. Il distacco dai frutti dell’azione non è sufficiente. Occorre
fare di più. Bisogna dare i frutti a Krishna, dare a Krishna il
risultato dei doveri prescritti. Se guadagni un milione di dollari, non
lo tenere per te e non sprecarlo per la tua famiglia. Dai i frutti a
Krishna. Questo è vero servizio. Tu fai il medico; dai il tuo guadagno a
Krishna, così diventerai perfetto. Dobbiamo solo assicurarci che
Krishna sia soddisfatto delle nostre azioni. Egli dice <em>yat karosi</em>: “Non importa quello che fai”. <em>Tat kurusva madarpanam</em>:
“Offri tutto a Me.” [Srila Prabhupada ride] Ma la gente dice, “No, no,
Signore, ti servo, ma i soldi restano nelle mie tasche.” <br /><br /><strong>Dr. Patel: </strong> Tutto appartiene a Krishna. Come puoi offrirGli qualcosa? Anche solo una foglia?<br /><br /><strong>Srila Prabhupada: </strong>
Oh sì, sì. Come fanno questi ragazzi e queste ragazze, che hanno dato
la loro vita. Non chiedono soldi: “Caro signore, dacci un po’ di soldi
per andare al cinema.” Offrono il loro servizio e danno tutto. Non sono
poveri, guadagnano, ma è tutto per Krishna. Se dividi la tua entrata,
destinandone una parte a Krishna e una alla tua gratificazione dei
sensi, allora Krishna dice <em>ye yatha mam prapadyante tams tathaiva bhajamy aham</em>: “Nella misura in cui si abbandonano a Me, Io li ricompenso.” <br /><br />Se
spendi il cento per cento della tua energia per Krishna, Krishna è tuo
al cento per cento. Se invece spendi per Lui l’uno per cento, è tuo solo
all’uno per cento. Risposta proporzionale. Il nostro Movimento si è
diffuso nel mondo perché abbiamo ragazzi e ragazze che hanno dedicato
ogni cosa a Krishna. Per questa ragione si è espanso così rapidamente.
Non pensano a loro stessi, ma solo a servire Krishna. <em>Samsiddhir haritosanam</em>: la perfezione più alta è soddisfare Dio, la Persona Suprema.
</p><p class="spazio_paragn" style="text-align: justify;"> </p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-40642235696876724032022-04-25T03:56:00.007-07:002022-04-25T03:56:54.061-07:00"Uguaglianza, Varnasrama e Trascendenza" di Swami B.V. Tripurari Maharaja<p>
</p><br /><p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbPccF20qbNGEGnQM8OALTXRyIFe1rK0y3tJz9ORRQGG_ViYAFfs_YeLNpm_tpDUh6Z77XCg1giguEDorYu6SMqjgxRMyoDteD06e5RLfIx-EmUDVEq_anksk4h_F_y7aqjfjBEf394oAVnxuaHYvtQbtrzLoxhhsIi-UGVfEIeedrokTBCuhh4UMO/s474/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="474" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbPccF20qbNGEGnQM8OALTXRyIFe1rK0y3tJz9ORRQGG_ViYAFfs_YeLNpm_tpDUh6Z77XCg1giguEDorYu6SMqjgxRMyoDteD06e5RLfIx-EmUDVEq_anksk4h_F_y7aqjfjBEf394oAVnxuaHYvtQbtrzLoxhhsIi-UGVfEIeedrokTBCuhh4UMO/w200-h200/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="200" /></a></div><div>Il <i>varnasrama</i> si occupa di etica e moralità, che non
costituiscono la vita spirituale propriamente detta. Quindi,
impegnarsi nel <i>varnasrama</i> non è l'obiettivo della vita.
Quando ci occupiamo di accertare l'obiettivo finale, molte cose
verranno rifiutate, anche se possono avere una qualche utilità nel
realizzare l'obiettivo. L'utilità del <i>varnasrama</i> consiste
nell’invito a situarsi sotto l'influenza di <i>sattva</i>-<i>guna</i>,
l’influenza della virtù. Quando comprendiamo la nostra realtà
psicosomatica, siamo meglio attrezzati per condurre una vita
equilibrata e perseguire l'ideale spirituale. In questa misura il
<i>varnasrama</i>, o meglio, lo spirito e l'essenza di questo
sistema, ha valore in relazione allo scopo della vita. </div><div> </div></div><div style="text-align: justify;">Nella terminologia della Gita, una persona psicologicamente ben situata
è una persona consapevole della particolare influenza che i <i>guna
</i><span style="font-style: normal;">(le influenze della natura
materiale)</span> esercitano sulla sua psiche e agisce tenendo conto
di queste influenze. Indipendentemente da quali <i>guna</i> si è
prevalentemente influenzati, questa consapevolezza di base è essa
stessa un’influenza di <i>sattva-guna</i>, che governa sottilmente
il sistema sociale <i>varnasrama</i> della Gita. Nella visione della
Gita, il primo passo essenziale <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">nella</span></span></span></span>
virtù consiste nel collocarsi nel proprio dovere prescritto, <b>un
dovere che corrisponde alla propria psicologia</b>. Una volta
posizionato correttamente, si sperimenta un senso di armonia con il
proprio sé materialmente condizionato, che rende possibile la
coltivazione di altri aspetti della virtù. </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Coloro le cui azioni non sono determinate in considerazione della
loro psicologia, saranno sbilanciati e cadranno più facilmente preda
delle influenze della passione e dell'ignoranza. Allo stesso tempo,
anche <i>sattva</i> stesso <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">dovrà</span></span></span></span>
essere trasceso, perché impedisce di raggiungere la massima libertà
nell'unione amorevole con Dio. Sotto la sua influenza si rimane
spesso prigionieri della tradizione religiosa, piuttosto che
realizzare il messaggio essenziale della tradizione. </div><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZbg90JCUmABVK1DHFB2SM-6C8jCEnPWiUcqI6SRIkWHBMEXi782G4VtDI2hzkPzYmo6ZwaXWx2ZLX43ed7c6YVkAKeO1Q1J_5ffCKjXeIV7_BPrxgAGvMuGosVFFxUIkoUJqHyjHMkaXrOlopoPSEQRI1tAoc79v8B_Y-9_sutQJYwNIWnqF_IM4O/s360/equality.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="359" data-original-width="360" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZbg90JCUmABVK1DHFB2SM-6C8jCEnPWiUcqI6SRIkWHBMEXi782G4VtDI2hzkPzYmo6ZwaXWx2ZLX43ed7c6YVkAKeO1Q1J_5ffCKjXeIV7_BPrxgAGvMuGosVFFxUIkoUJqHyjHMkaXrOlopoPSEQRI1tAoc79v8B_Y-9_sutQJYwNIWnqF_IM4O/w200-h199/equality.jpg" width="200" /></a></div><p></p><div style="text-align: justify;">Coloro la cui psiche è predominata da <i>sattva</i> possono, in
misura corrispondente, perseguire direttamente e naturalmente la vita
trascendentale, mentre coloro che sono dominati da <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>rajo-guna</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">
(l’influenza della passione)</span></span></span></span></span><span style="font-style: normal;">
</span>e <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>tama-guna</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">
(l’influenza dell’ignoranza)</span></span></span></span></span><span style="font-style: normal;">
</span>troveranno questo percorso più difficile. Per queste persone,
sebbene possano progredire in senso assoluto, possono sorgere
problemi relativi <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">a</span></span></span></span>
disfunzioni psicologiche, e creare alcuni impedimenti. </div><div style="text-align: justify;">Questa nozione dei <i>guna</i> e della loro relazione con la cultura
spirituale e il benessere psicologico si adatta bene alla psicologia
transpersonale. In questo modello, la necessità di diventare una
persona psicologicamente ben adattata è considerata un prerequisito
o una disciplina parallela, intesa a completare la cultura spirituale
vera e propria. </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Nell'interesse di "stabilire il <i>varnasrama</i>" dovremmo
prendere in considerazione la misura <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">con
la quale</span></span></span></span> la società moderna gravita
verso una sorta di integrazione sociale piuttosto che verso la
segregazione sociale coinvolta nel <i>varnasrama</i>. Dovremmo dare
uno sguardo essenziale a questa tendenza moderna, trovarne il valore
e <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">adeguare
il nostro agire considerando questo valore</span></span></span></span>,
sostenendo qualcosa che non va radicalmente contro la corrente dei
nostri tempi, ma che soddisfi l'essenza del <i>varnasrama</i>. </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">L'umanità sembra gravitare verso il terreno comune della nostra
specie come esseri umani, piuttosto che percepire differenze di
razza, sesso, credo, ecc. Questo ha valore, ma l'uguaglianza e la
realizzazione, propriamente intese, non sono raggiungibili nel regno
della morale. L'umanesimo e la moralità non possono mai appagare
l'anima. Né la moralità può realizzare il proprio ideale di una
società umana perfetta e rimanere vitale, perché la moralità
stessa dipende dall'avere una società bisognosa di morale. Una
società perfetta non ha bisogno di moralità. La vita spirituale
trascende il <i>varnasrama</i>. </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">L'uguaglianza di opportunità e di rappresentanza, il cuore della
democrazia, appartiene al regno dell'anima. La pratica spirituale
comune per tutti per realizzare questa uguaglianza è cantare i nomi
di Dio. Per farlo in modo pacifico e progressivo, sarà utile
svilupparsi in termini di essere individui ben adattati
(<i>sattva-guna</i>). Sebbene ciò possa avvenire attraverso la
cultura diretta della vita spirituale (<i>ceto darpana marjanam, </i><span style="font-style: normal;">che
significa pulire lo specchio della mente</span>), in pratica troviamo
che molte persone dopo anni di cantilenamento non hanno sviluppato
questo cuore pulito, che è rappresentativo dell'influenza di <i>sattva</i>. </div><div style="text-align: justify;">Quindi la necessità è <i>daiva-varnasrama</i>, <i>varnasrama</i>
per i devoti. Il vero cuore del <i>varnasrama</i> consiste nel
facilitare lo sviluppo di questo essere umano ben <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">situato</span></span></span></span>
e integrato, che si sviluppa dall'essere consapevole della propria
realtà psicosomatica. Questo a sua volta <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">faciliterà</span></span></span></span>
la cultura spirituale. </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">In altre parole, il principio del <i>varnasrama</i>, basato sulla
considerazione dei <i>guna</i>, è universale. Non è necessario
limitarsi a un'espressione letterale di questa universalità relativa
ai tempi passati. Dopotutto, è materiale. Riguarda il regno della
relatività: moralità ed etica. Il suo valore risiede in definitiva
nella sua difesa di una realtà assoluta che la trascende. <i><span style="text-decoration: none;">Moksa,</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">la
liberazione,</span></span><span style="font-style: normal;"> </span>lo
rende del tutto privo di significato, mentre <i>prema</i>, il puro
amore per Dio, lo impiega superficialmente <span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">nel
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>lila</i></span></span></span></span>.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Se il <i>varnasrama</i> non viene compreso in questa luce, c'è poca
speranza di realizzare la nostra uguaglianza o di stabilire una sorta
di <i>varnasrama</i> oggi, anche nella società dei devoti, e molto
meno nella società umana.
</div><div style="text-align: justify;"><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { font-family: "Liberation Serif", "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; so-language: it-IT }p.cjk { font-family: "Noto Serif CJK SC"; font-size: 12pt; so-language: zh-CN }p.ctl { font-family: "Lohit Devanagari"; font-size: 12pt; so-language: hi-IN }</style> <br /></div>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-54247381782673354432022-04-24T08:04:00.001-07:002022-04-24T08:04:27.215-07:00"IL TESORO NASCOSTO"<p style="text-align: justify;">
</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn_diek-hkrpOOiplVBu5GnwvZtDenwFQIs8fH42oYrrDwdtWiPQ9PbP5o4YTKWXmcLJ6AHxOtU659c1Ha_mbxTHSeohM68AFpD8Yub1BAk5utb2v57rfNSEPv_TuiLAj59LVmT_iXGJZKME6X-z10ASmfpNzvA4ygGodBy38mw7C3jUmzVgrg93jy/s637/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="637" data-original-width="474" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn_diek-hkrpOOiplVBu5GnwvZtDenwFQIs8fH42oYrrDwdtWiPQ9PbP5o4YTKWXmcLJ6AHxOtU659c1Ha_mbxTHSeohM68AFpD8Yub1BAk5utb2v57rfNSEPv_TuiLAj59LVmT_iXGJZKME6X-z10ASmfpNzvA4ygGodBy38mw7C3jUmzVgrg93jy/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="238" /></a></span></span></div><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">A
proposito della ricerca del fine supremo della vita, Caitanya
Mahaprabhu</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> racconta
un aneddoto tratto dal commento di Madhva al quinto Canto
dello</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i> Srimad-Bhagavatam</i></span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">(</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Madhva-bhasya</i></span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">5.5.10-13).</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">La</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">storia</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">racconta</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">che</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> l’astrologo
Sarvajna aveva offerto i suoi insegnamenti a un povero che era</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> andato</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: sans-serif;"> </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">da
lui per</span></span><span style="font-size: small;"> </span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">farsi
predire</span></span><span style="font-size: small;"> </span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">il
futuro.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Esaminando
l’oroscopo dell’uomo,</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> Sarvajna
fu stupito di vederlo così povero e gli disse: “Ma perché sei
così</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> infelice?
Vedo dal tuo oroscopo che possiedi un tesoro nascosto, ereditato
da</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> tuo
padre. L’oroscopo dice pero’ che tuo padre non ha potuto
comunicarti il</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> segreto,
perché </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
morto in un paese straniero,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ma
ora tu puoi cercare il</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> tesoro</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">lasciato</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">da</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">tuo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">padre</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ed</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">essere</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">felice.”</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Questa</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">storia</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">citata</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">per</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> indicare
che l’essere individuale soffre perché non conosce il tesoro
nascosto</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> del
suo Padre supremo, Krishna. Questo tesoro e’ l’amore per Dio, e
tutte le</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> Scritture</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">vediche</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">consigliano</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">all’anima</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">condizionata</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">di</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">cercarlo.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Come</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">e’</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> affermato</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">nella</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Bhagavad-gita,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">l’anima</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">condizionata,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">pur</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">essendo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">figlia</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> dell’infinitamente</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
ricco, Dio, la Persona Suprema, non se ne rende conto.</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> Per
questa ragione gli sono state date le Scritture vediche, al fine di
aiutarla a ritrovare suo Padre e la sua eredit</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">.</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> L’astrologo
Sarvajna consigli</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ò</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
ancora il povero: “Non scavare a sud della tua</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> casa
per trovare il tesoro nascosto, altrimenti sarai attaccato da una
vespa</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> velenosa
e rimarrai deluso. Dovrai cercare a oriente, dove c’</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
la vera luce,</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> il</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">servizio</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">devozionale,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">la</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">coscienza</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">di</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Krishna.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">A</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">sud</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">si</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">trovano</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">i</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">rituali</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> menzionati</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">dalle</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Scritture</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">vediche,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">a</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">occidente</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">la</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">conoscenza</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">empirica</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> speculativa,
e a nord lo yoga della meditazione.”</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> Tutti
devono considerare attentamente il consiglio di Sarvajna. Chi cerca
lo</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> scopo supremo attraverso le cerimonie rituali </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">rimarrà
</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">deluso.
Questo metodo</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> comprende
la celebrazione di riti sotto la guida di un sacerdote che riceve
un</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">compenso
per il suo servizio. L’uomo pensa di poter raggiungere la
felicita’</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> compiendo
questi riti, ma anche se ne trae qualche guadagno, si tratta di un
guadagno</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">temporaneo.</span></span><span style="font-size: small;"> </span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Le</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">sue</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">sofferenze</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">materiali</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">continueranno.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Non</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> riuscir</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
mai quindi a essere veramente felice seguendo le pratiche
rituali,</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> anzi,
le sue sofferenze materiali aumenteranno sempre pi</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ù</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">.
Scavare a nord</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> per
cercare il tesoro nascosto </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
un’allegoria che indica la ricerca spirituale</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> attraverso</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">il</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">metodo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">di</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">meditazione</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">yoga.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Chi</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">pratica</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">questo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">metodo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">si</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> considera
uno con il Signore Supremo, ma il fatto di fondersi nel Supremo </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> per
l’essere individuale come essere ingoiati da un grosso serpente.
Qualche</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> volta</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">un</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">grosso</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">serpente</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ingoia</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">un</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">serpente</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">pi</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ù</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">piccolo,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">e</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">il</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">fondersi</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> nell’esistenza
spirituale del Supremo non e’ molto differente. Il serpente
pi</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ù</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> piccolo
che cerca la perfezione </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
divorato da quello pi</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ù</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
grosso, e questa non</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> e’
ovviamente una soluzione. Anche sul lato occidentale c’</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
un ostacolo nella</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> forma
dello </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>yaksa</i></span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">,
lo spirito maligno che protegge il tesoro. Il fatto </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
che il</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> tesoro</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">nascosto</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">non</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">potr</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">essere</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">raggiunto</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">da</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">una</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">persona</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">che</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">cerca</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">il</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> favore
dello </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>yaksa</i></span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> per farselo consegnare. Il risultato sar</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à
</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">soltanto
quello di</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> farsi
uccidere. Questo </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>yaksa</i></span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
rappresenta la mente dedita alla speculazione, e</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> in
questo caso il metodo speculativo per raggiungere la realizzazione
del sé, detto </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>jnana</i></span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">,
</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
un proposito suicida.</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> L’unica
possibilit</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
consiste dunque nel cercare il tesoro nascosto scavando sul</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> lato
orientale con il metodo del servizio devozionale, in piena coscienza
di</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> Krishna.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">In</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">verit</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">il</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">metodo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">del</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">servizio</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">devozionale</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-size: small;">è </span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">l’eterno</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">tesoro </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">nascosto,</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">e</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">chi</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">lo</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">raggiunge</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">diventa</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">eternamente</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ricco.</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Chi</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">è</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">povero</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">di</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> servizio</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">devozionale</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">da</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">offrire</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">a</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">Krishna</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">ha</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">sempre</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">bisogno</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">di</span></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">guadagni</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> materiali.
Talvolta subisce i morsi di creature velenose, talvolta resta
deluso;</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> talvolta
perde la propria identit</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">à</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
seguendo la filosofia del monismo, o viene</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> ingoiato
da un grosso serpente. Soltanto lasciando tutto questo e
diventando</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;"> stabile
nella coscienza di Krishna, il servizio devozionale offerto al
Signore, si </span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">raggiunge
la perfezione della vita.</span></span><span style="font-family: sans-serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span><br /><p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: small;">
</span><br />
</p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-43627500843886443622022-04-24T00:40:00.000-07:002022-04-24T00:40:34.737-07:00La Sofferenza Umana e l'Ingiustizia di Dio<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRhyzrbQ91MuwcGj32BHaYla94juNnZgttwAZ1wgIvSHlOafW6IHpx0Ri_VqRDv5lDOCKVLp1_jfO-8nUOqPI9jPabiQG8I97Snr4R5ipkbfcOxj5LJaADIkEdla9a3GDIp_RxxCh9TY_oJrmkdfMQxSqyLK4OZCmQgHgPDjCRjz0zkSsJ9-0XENkQ/s1968/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1968" data-original-width="1626" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRhyzrbQ91MuwcGj32BHaYla94juNnZgttwAZ1wgIvSHlOafW6IHpx0Ri_VqRDv5lDOCKVLp1_jfO-8nUOqPI9jPabiQG8I97Snr4R5ipkbfcOxj5LJaADIkEdla9a3GDIp_RxxCh9TY_oJrmkdfMQxSqyLK4OZCmQgHgPDjCRjz0zkSsJ9-0XENkQ/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="264" /></a></div><br /><p class="tit_somm_rivista"><br /></p>
<p class="slider-title" style="text-align: center;">Questa conversazione
tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e
l'assistente sociale Ashoka Chugani si svolse a Bombay, India.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Sig. Chugani</strong>: Mi sono reso conto
che questo vostro movimento per la Coscienza di Krishna sta dando in
India un contributo molto prezioso. Probabilmente voi saprete anche del
nostro successo. Stiamo facendo in modo di poter effettuare interventi
agli occhi a favore di molti abitanti della zona di Bombay che ne hanno
grande necessità. Siamo attrezzati per 5.200 pazienti.</p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: Noi
seguiamo la Bhagavad-gita così com'è. La Bhagavad -gita non insegna che
per aiutare la gente occorre prendersi cura dei loro occhi. Krishna non
ci insegna questo tipo di filosofia nella Bhagavad- gita. E' una vostra
idea. Noi invece seguiamo la Bhagavad-gita così com'è. Questa è la
differenza fra il vostro lavoro e il nostro. Il nostro programma
consiste, piuttosto che curare solo gli occhi delle persone, nel dare
loro la vera cura. Se si dà a una persona la Coscienza di Krishna,
questa non dovrà più rinascere in questo mondo materiale. Il che
significa non avere più questo corpo materiale, non avere più occhi, non
avere più malattie. Questo è la vera cura contro la sofferenza. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>Qualcuno si prende cura degli occhi, altri
si prendono cura dello stomaco, dei denti o di qualcos'altro... Ma
questo non risolve il problema. Il vero problema, come dice la
Bhagavad-gita, è <em>janma- mrityu- jara -vyadi</em>: nascita, morte,
vecchiaia e malattia. Dato che sei nato, hai questi occhi e così puoi
avere malattie agli occhi. Nascita, morte, vecchiaia e malattia: avendo
accettato di nascere, devi anche accettare la vecchiaia, la malattia e
la morte. Gli ospedali possono offrire un sollievo temporaneo, ma non è
una soluzione definitiva. La soluzione è porre fine alla nascita, alla
morte, alla vecchiaia e alla malattia. Se si giunge a questa soluzione,
non ci saranno più problemi agli occhi, mai più. Supponiamo che un
ammalato vada dal dottore per farsi curare. I suoi sintomi a volte sono
mal di testa, a volte male agli occhi, a volte mal di stomaco. Ora, se
il medico desse medicine solo contro i sintomi, sarebbe una cura? No.
Quest'uomo ha una malattia e, se si cura la malattia, automaticamente
verranno curati i sintomi. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>Allo stesso modo, tutti in questo mondo
materiale soffrono per le ripetute nascite e morti. Ma la Bhagavad- gita
dà la vera cura: come non nascere di nuovo in questo mondo materiale.
Krishna ci consiglia nella Bhagavad- gita di tollerare questa sofferenza
temporanea. Proprio come il corpo non è permanente, così anche le
malattie non sono permanenti. Bisogna tollerare la temporanea sofferenza
e risolvere il vero problema: dobbiamo fermare il ripetersi delle
nascite e delle morti. Ma la gente non sa che nascita e morte possono
essere fermate e così si impegnano a risolvere i loro problemi
temporanei. La Bhagavad- gita spiega in che modo, nel lasciare il corpo
al momento della morte, si può tornare a casa, tornare a Krishna: <em>tyaktva deham punar janma naiti mam eti</em>. Basta con le nascite in questo mondo materiale: questa è la vera cura a tutte le sofferenze. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Sig. Chugani</strong>: E per quanto riguarda il problema della fame? Noi stiamo lavorando per risolvere... </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: La fame? Questo non è un problema. I Veda dicono: <em>nityo nityanam cetanas cetananam -</em> <em>eko bahunam yo vidadhati kaman</em>.
Dio provvede perfettamente al cibo per tutti gli esseri viventi. Se a
qualcuno manca del cibo non è che una benedizione. E' un piano di Dio
per correggerlo. Supponiamo che un bambino sia ammalato e che suo padre
non gli dia da mangiare. Non si tratta di soffrire la fame ma di
ricevere una benedizione dal proprio padre. E' una cura. Perché il
bambino dovrebbe lamentarsi? Il cosiddetto problema della fame non è che
un'invenzione della mente. Ma noi non inventiamo niente, noi prendiamo
la nostra conoscenza dalle scritture. <em>Tat te 'nukampam susamiksamano bhunjana evatma krtam vipakam</em>: se un devoto del Signore soffre la fame, non si lamenta. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>La considera una benedizione: "Ho fatto
qualcosa di male così Dio mi ha messo in difficoltà. Non è che una Sua
benedizione". Questo è il nostro modo di vedere, queste sono le
scritture. La gente fa spesso questa domanda: "Come può Dio essere duro
con alcuni e generoso con altri? E' un'ingiustizia". Dio è buono ma la
gente non Lo capisce. Quando manca l'intelligenza, quando si vede che la
gente soffre la fame si dice che Dio non è buono. Ma il fatto è che
siete voi a non essere buoni. Ognuno soffre per colpa propria. Così un
devoto vede la sofferenza come una benedizione di Krishna e poiché il
devoto pensa in questo modo, la sua liberazione è garantita (<em>mukti pade sa daya bhak</em>). </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Sig. Chugani</strong>: Le vie del Signore sono difficili per noi da capire. Sembrano proprio ingiuste. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: In
realtà voi non credete in Dio. E questo è il vero problema. Voi
credereste in Dio solo se Dio fosse un vostro servitore o fosse pronto a
soddisfare i vostri ordini. Uno dei miei confratelli, dalla Germania,
mi ha detto che nella seconda guerra mondiale, quando i tedeschi
andarono a combattere, tutte le donne furono lasciate a casa. Così le
donne andavano in chiesa a pregare Dio affinché i loro mariti, i loro
padri e i loro figli tornassero a casa. Ma nessuno di loro tornò e tutte
diventarono atee. </span></p>
<div style="text-align: justify;"><span>"Ah, è inutile andare in chiesa! Ho pregato
così tanto per mio marito ma non è ritornato. E' inutile". Così questo è
il loro modo di comprendere Dio. Quando fu dichiarata la guerra nessuno
consultò Dio. Ma quando i loro mariti stavano per andare a morire
allora si rivolsero a Lui. Ordinarono a Dio di far tornare i loro mariti
incolumi. "Dio non l'ha fatto tornare a casa. Quindi Dio è ingiusto e
quindi non siamo interessate a Dio". E anche qui si ha questa
attitudine: quando le persone si comportano in modo peccaminoso, Dio non
viene mai consultato. Ma quando soffrono, allora piangono davanti a Dio
e, se non esegue i loro ordini, diventano tutti atei. "Dio è ingiusto!"
dicono. E questo succede perché sono dei mascalzoni! </span><br /><span></span></div><span> <br /> </span>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-16486028248733854762021-10-30T13:54:00.000-07:002021-10-30T13:54:18.714-07:00"Educarsi non vuol dire informarsi" <p>
</p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjKr6ReAq3rkplu-F-oXMxEw-JuU9sTpWOaBVDOXfvVI7AsEGmrmEmYAGMIUFn2rSn38CoGpuGaFDdKRvvTzzLSL19RhIBliCMzkQKW30xceECAneIQXUQSoZ5MmnDAm-fyO2Nv1L5E-G81rBGGhH6ChUx8U5DkyVSOUe9yI8U1p3v_7pvTJueDyPaJ=s1280" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjKr6ReAq3rkplu-F-oXMxEw-JuU9sTpWOaBVDOXfvVI7AsEGmrmEmYAGMIUFn2rSn38CoGpuGaFDdKRvvTzzLSL19RhIBliCMzkQKW30xceECAneIQXUQSoZ5MmnDAm-fyO2Nv1L5E-G81rBGGhH6ChUx8U5DkyVSOUe9yI8U1p3v_7pvTJueDyPaJ=s320" width="320" /></a></div>Solamente per cantare un po', mangiare un po' di Prasadam,
partecipare al darshana delle Divinità, offrirle un poco di
adorazione, fare un poco di servizio, si potrà ottenere la più
sublime meta dell’esistenza. È una cosa da non credere, perché se
veramente ci credessimo, lo metteremmo in pratica. Lo metteremmo in
pratica molto intensamente, lo prenderemmo molto sul serio, ma per
prenderlo sul serio occorre ascoltare, ascoltare e ancora ascoltare;
questo significa educarsi. Educarsi non significa informarsi, ma
significa trasformarsi, e trasformarsi significa applicare la
conoscenza, applicare ciò che si è compreso, ciò che si è capito.
Non è che io seguo una cosa e ne pratico un’altra; a cosa
servirebbe? Se so che due più due fa quattro, ma quando lo metto in
pratica affermo che fa cinque, tutto il risultato è sbagliato.
Quindi, ho la conoscenza ed ho l’informazione; l’informazione è
per la formazione, e così dobbiamo applicare la formazione.
Applicare la conoscenza affinché ci sia formazione. Se non
applichiamo la conoscenza per ottenere una formazione, allora non
saremo formati dalla conoscenza, ma continueremo ad essere formati da
Maya, continueremo ad essere formati dai nostri capricci, formati
dalla nostra mente.<p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">di <br /></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">Srila Bhaktikavi Atulananda Swami <br /></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-43501063510906049092021-10-14T23:23:00.001-07:002021-10-14T23:23:37.588-07:00"Costretti ad Inchinarci" di S.D.G.Bhaktivedanta Swami Prabhupada<p> </p><div itemprop="articleBody">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg4sBw7dRN1b0rTwwEWmerd_vXopFZdlhVZgtKSl36wXhl8BaPbw0gX4CdFcw5BC9qrEXGJQBipeUVQRBiz4rt6kLMu-ZVRud9q_UkkvSlmzHM_rND0_n4IEp7GfwWN2Cw05WKzqQTw4LSUrpyiP9IxOplg7mGbog8jnnywc9IO7IWdLihVPwIITIXm=s641" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="641" data-original-width="475" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg4sBw7dRN1b0rTwwEWmerd_vXopFZdlhVZgtKSl36wXhl8BaPbw0gX4CdFcw5BC9qrEXGJQBipeUVQRBiz4rt6kLMu-ZVRud9q_UkkvSlmzHM_rND0_n4IEp7GfwWN2Cw05WKzqQTw4LSUrpyiP9IxOplg7mGbog8jnnywc9IO7IWdLihVPwIITIXm=s320" width="237" /></a></div>
<p class="slider-title" style="text-align: center;">La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta<br />Swami Prabhupada e un ospite si è svolta nel settembre del 1968<br />al Centro Hare Krishna di Seattle</p>
<p class="slider-title" style="text-align: center;"> </p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Puoi spiegare che cosa è la sottomissione?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Sottomissione? Sì è semplice. Tutti devono essere sottoposti a qualcun altro. Tu non sei sottoposto a qualcuno?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: A livello materiale sì, ma spiritualmente non mi sento subordinato a nessuno.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Se comprendi
il significato della vita spirituale, capirai che anche tu sei
subordinato perché la tua natura è di essere subordinato. Che cosa
intendi per spirituale e materiale?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Bene, per esempio nel
lavoro sono sottoposto al mio capo, ma per quanto riguarda il mio vero
essere, quello spirituale, non mi sento sottoposto al mio capo né a
nessun altro. In altre parole, non sento di dovermi inchinare davanti a
nessuno, né che qualcun altro debba inchinarsi davanti a me.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Perché non vuoi inchinarti?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Perché penso che non devo niente a nessuno, né che qualcuno mi debba qualcosa.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Ecco, è
proprio questa la malattia materiale. Siamo obbligati ad inchinarci,
tuttavia pensiamo di non doverlo fare. Questa è la malattia.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Nessuno può costringermi ad inchinarmi.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Cerca di capire. Dici di non volerti inchinare — è giusto?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Sì, fondamentalmente è vero.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Perché?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Perché non mi sento inferiore a nessuno.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Questa è la
malattia dell’esistenza materiale. Hai diagnosticato la tua malattia.
Tutti pensano: “Voglio essere il padrone. Non voglio inchinarmi.” Tutti
pensano così. Non sei il solo ad avere questa malattia; tutti hanno
questa mentalità malata: “Perché devo inchinarmi? Perché devo essere
sottoposto?” La natura però mi costringe ad essere sottoposto. Ora,
perché le persone muoiono? Sai rispondere a questa domanda?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Perché le persone muoiono?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Sì, nessuno vuole morire, eppure tutti muoiono. Perché?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Sì, la morte è una realtà biologica.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Questo significa che la biologia è una forza! Tu sei sottoposto alla biologia. Allora perché dici di essere indipendente?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Sì, sento di esserlo.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Ti sbagli.
Questo è il punto. Tu sei sottoposto alla biologia e devi inchinarti.
Quando viene la morte non puoi dire: “Oh, io non ti obbedisco.” Perciò
tu non sei indipendente.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Sì, io sono subordinato a Dio.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: No, per ora
lascia da parte Dio. Dio è molto lontano. Ora stiamo parlando della
natura materiale. Cerca di capire che sebbene tu non voglia morire, sei
costretto a morire perché non sei indipendente.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Oh, sì, questo va bene.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Allora puoi
comprendere la tua posizione di essere subordinato. Non puoi affermare:
“Sono libero; sono indipendente.” Se pensi di non voler essere
subordinato, di non doverti inchinare, allora sei malato.</p>
<p class="paragnormal"><strong>Ospite</strong>: Va bene. Ma a chi o a che cosa dovrei inchinarmi?</p>
<p class="paragnormal"><strong>Srila Prabhupada</strong>: Prima di tutto
cerca di capire bene qual è la tua malattia. Poi ti prescriveremo la
medicina. T’inchini alla morte, t’inchini alla malattia, t’inchini alla
vecchiaia — t’inchini davanti a moltissime cose. Sei costretto ad
inchinarti, tuttavia pensi ancora: “Non posso inchinarmi; non mi piace
inchinarmi.” Però devi inchinarti. Perché dimentichi la tua posizione?
Questa dimenticanza è la tua malattia. Il passo successivo è capire che
poiché sei costretto ad inchinarti, devi trovare il modo di essere
felice anche inchinandoti. E questo è Krishna. Dovrai continuare ad
inchinarti, perché sei fatto per questo, ma se t’inchini a Krishna e al
rappresentante di Krishna, sarai felice. Questa è la differenza.</p>
<p class="paragnormal">Se non t’inchini a Krishna e al Suo rappresentante, sarai costretto ad inchinarti a qualcos’altro, a <em>maya</em>
[la natura materiale di Krishna]. Questa è la tua posizione. Non sarai
mai libero. Se invece t’inchini a Krishna e al Suo rappresentante, sarai
felice. Per esempio, un bambino s’inchina sempre davanti ai suoi
genitori ed è felice. Sua madre dice: “Mio caro figlio, per piacere
vieni a sederti qui.” “Sì,” dice il bambino ed è felice. Questa è la
natura della relazione del bambino con sua madre. Nello stesso modo
Krishna e il Suo rappresentante sono come genitori amorevoli e noi siamo
come bambini indifesi nelle grinfie di maya. Se invece c’inchiniamo
davanti a loro saremo salvi e felici. Perciò non puoi evitare
d’inchinarti — non è possibile. Devi solo trovare le persone adatte a
cui inchinarti. Questo è tutto. Se pensi artificiosamente: “Non
m’inchinerò davanti a nessuno; sono indipendente,” allora soffrirai.
Devi inchinarti soltanto davanti alle persone giuste — cioè a Krishna e
al Suo rappresentante.</p> </div>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-2297856764486406692021-10-14T00:31:00.000-07:002021-10-14T00:31:22.203-07:00"La Sofferenza Umana e l'Ingiustizia di Dio" di S.D.G. Bhaktivedanta Swami Prabhupada<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhk7nPfCstVxazik16mzvchGQLiyONxTM9-CemTBbtCYI-ChQsSW_hPqeSdKUIhcIgrBGeJhgTdsxUn5-vDryz_KPPdd92uicu5PSoSNd-iwjewUQBLOoFkvwcB_knLnB-NV5meUBET4IUpDu03dVfm0-rEnrNgRh_lP-iROAm1krxBhjyU9DocKaus=s1968" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1968" data-original-width="1626" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhk7nPfCstVxazik16mzvchGQLiyONxTM9-CemTBbtCYI-ChQsSW_hPqeSdKUIhcIgrBGeJhgTdsxUn5-vDryz_KPPdd92uicu5PSoSNd-iwjewUQBLOoFkvwcB_knLnB-NV5meUBET4IUpDu03dVfm0-rEnrNgRh_lP-iROAm1krxBhjyU9DocKaus=s320" width="264" /></a></div><br /><p></p>
<p class="slider-title" style="text-align: center;">Questa conversazione
tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e
l'assistente sociale Ashoka Chugani si svolse a Bombay, India.</p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><strong>Sig. Chugani</strong>: Mi sono reso conto
che questo vostro movimento per la Coscienza di Krishna sta dando in
India un contributo molto prezioso. Probabilmente voi saprete anche del
nostro successo. Stiamo facendo in modo di poter effettuare interventi
agli occhi a favore di molti abitanti della zona di Bombay che ne hanno
grande necessità. Siamo attrezzati per 5.200 pazienti.</p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: Noi
seguiamo la Bhagavad-gita così com'è. La Bhagavad -gita non insegna che
per aiutare la gente occorre prendersi cura dei loro occhi. Krishna non
ci insegna questo tipo di filosofia nella Bhagavad- gita. E' una vostra
idea. Noi invece seguiamo la Bhagavad-gita così com'è. Questa è la
differenza fra il vostro lavoro e il nostro. Il nostro programma
consiste, piuttosto che curare solo gli occhi delle persone, nel dare
loro la vera cura. Se si dà a una persona la Coscienza di Krishna,
questa non dovrà più rinascere in questo mondo materiale. Il che
significa non avere più questo corpo materiale, non avere più occhi, non
avere più malattie. Questo è la vera cura contro la sofferenza. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>Qualcuno si prende cura degli occhi, altri
si prendono cura dello stomaco, dei denti o di qualcos'altro... Ma
questo non risolve il problema. Il vero problema, come dice la
Bhagavad-gita, è <em>janma- mrityu- jara -vyadi</em>: nascita, morte,
vecchiaia e malattia. Dato che sei nato, hai questi occhi e così puoi
avere malattie agli occhi. Nascita, morte, vecchiaia e malattia: avendo
accettato di nascere, devi anche accettare la vecchiaia, la malattia e
la morte. Gli ospedali possono offrire un sollievo temporaneo, ma non è
una soluzione definitiva. La soluzione è porre fine alla nascita, alla
morte, alla vecchiaia e alla malattia. Se si giunge a questa soluzione,
non ci saranno più problemi agli occhi, mai più. Supponiamo che un
ammalato vada dal dottore per farsi curare. I suoi sintomi a volte sono
mal di testa, a volte male agli occhi, a volte mal di stomaco. Ora, se
il medico desse medicine solo contro i sintomi, sarebbe una cura? No.
Quest'uomo ha una malattia e, se si cura la malattia, automaticamente
verranno curati i sintomi. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>Allo stesso modo, tutti in questo mondo
materiale soffrono per le ripetute nascite e morti. Ma la Bhagavad- gita
dà la vera cura: come non nascere di nuovo in questo mondo materiale.
Krishna ci consiglia nella Bhagavad- gita di tollerare questa sofferenza
temporanea. Proprio come il corpo non è permanente, così anche le
malattie non sono permanenti. Bisogna tollerare la temporanea sofferenza
e risolvere il vero problema: dobbiamo fermare il ripetersi delle
nascite e delle morti. Ma la gente non sa che nascita e morte possono
essere fermate e così si impegnano a risolvere i loro problemi
temporanei. La Bhagavad- gita spiega in che modo, nel lasciare il corpo
al momento della morte, si può tornare a casa, tornare a Krishna: <em>tyaktva deham punar janma naiti mam eti</em>. Basta con le nascite in questo mondo materiale: questa è la vera cura a tutte le sofferenze. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Sig. Chugani</strong>: E per quanto riguarda il problema della fame? Noi stiamo lavorando per risolvere... </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: La fame? Questo non è un problema. I Veda dicono: <em>nityo nityanam cetanas cetananam -</em> <em>eko bahunam yo vidadhati kaman</em>.
Dio provvede perfettamente al cibo per tutti gli esseri viventi. Se a
qualcuno manca del cibo non è che una benedizione. E' un piano di Dio
per correggerlo. Supponiamo che un bambino sia ammalato e che suo padre
non gli dia da mangiare. Non si tratta di soffrire la fame ma di
ricevere una benedizione dal proprio padre. E' una cura. Perché il
bambino dovrebbe lamentarsi? Il cosiddetto problema della fame non è che
un'invenzione della mente. Ma noi non inventiamo niente, noi prendiamo
la nostra conoscenza dalle scritture. <em>Tat te 'nukampam susamiksamano bhunjana evatma krtam vipakam</em>: se un devoto del Signore soffre la fame, non si lamenta. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span>La considera una benedizione: "Ho fatto
qualcosa di male così Dio mi ha messo in difficoltà. Non è che una Sua
benedizione". Questo è il nostro modo di vedere, queste sono le
scritture. La gente fa spesso questa domanda: "Come può Dio essere duro
con alcuni e generoso con altri? E' un'ingiustizia". Dio è buono ma la
gente non Lo capisce. Quando manca l'intelligenza, quando si vede che la
gente soffre la fame si dice che Dio non è buono. Ma il fatto è che
siete voi a non essere buoni. Ognuno soffre per colpa propria. Così un
devoto vede la sofferenza come una benedizione di Krishna e poiché il
devoto pensa in questo modo, la sua liberazione è garantita (<em>mukti pade sa daya bhak</em>). </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Sig. Chugani</strong>: Le vie del Signore sono difficili per noi da capire. Sembrano proprio ingiuste. </span></p>
<p class="paragnormal" style="text-align: justify;"><span><strong>Srila Prabhupada</strong>: In
realtà voi non credete in Dio. E questo è il vero problema. Voi
credereste in Dio solo se Dio fosse un vostro servitore o fosse pronto a
soddisfare i vostri ordini. Uno dei miei confratelli, dalla Germania,
mi ha detto che nella seconda guerra mondiale, quando i tedeschi
andarono a combattere, tutte le donne furono lasciate a casa. Così le
donne andavano in chiesa a pregare Dio affinché i loro mariti, i loro
padri e i loro figli tornassero a casa. Ma nessuno di loro tornò e tutte
diventarono atee. </span></p>
<div style="text-align: justify;"><span>"Ah, è inutile andare in chiesa! Ho pregato
così tanto per mio marito ma non è ritornato. E' inutile". Così questo è
il loro modo di comprendere Dio. Quando fu dichiarata la guerra nessuno
consultò Dio. Ma quando i loro mariti stavano per andare a morire
allora si rivolsero a Lui. Ordinarono a Dio di far tornare i loro mariti
incolumi. "Dio non l'ha fatto tornare a casa. Quindi Dio è ingiusto e
quindi non siamo interessate a Dio". E anche qui si ha questa
attitudine: quando le persone si comportano in modo peccaminoso, Dio non
viene mai consultato. Ma quando soffrono, allora piangono davanti a Dio
e, se non esegue i loro ordini, diventano tutti atei. "Dio è ingiusto!"
dicono. E questo succede perché sono dei mascalzoni! </span><br /><span> </span></div>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-38774310627859380902021-09-01T11:05:00.004-07:002021-09-01T11:06:45.665-07:00"AFFASCINARE LE ANIME CONDIZIONATE"<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWvZG3Ses6OhdyKvrZCTOWVEHDXOmv2FoUDyLoLX1At1MWUm6Zz8QtAzaoj8lqOhNUC6vLvfbSzQzuIsXMpDSPFbNc4_NhZn7-9y3bYvWBn1wdRadwNitUcdZXkEh3vXcHMJ3Dv25lDLw/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="634" data-original-width="474" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWvZG3Ses6OhdyKvrZCTOWVEHDXOmv2FoUDyLoLX1At1MWUm6Zz8QtAzaoj8lqOhNUC6vLvfbSzQzuIsXMpDSPFbNc4_NhZn7-9y3bYvWBn1wdRadwNitUcdZXkEh3vXcHMJ3Dv25lDLw/" width="179" /></a></div><p style="text-align: justify;">Nella <i>Bhagavad-gita </i><span style="font-style: normal;">Krishna
spiega di essere Dio, la Persona Suprema, e di apparire ogni volta
che i principi religiosi declinano e l’irreligione avanza. Egli
apparve sulla Terra 5000 anni fa, quando fu necessario alleviare il
pianeta e l’intero universo dal fardello degli atti colpevoli che
vi si erano accumulati. Srì Krishna Si prende cura di regolare gli
affari della creazione materiale nella Sua forma di Srì Mahà-Visnu,
Sua emanazione plenaria.</span></p><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-style: normal;">Quando il Signore discende è detto
</span><i>avatàra</i><span style="font-style: normal;">, e l’</span><i>avatàra
</i><span style="font-style: normal;">è una emanazione di Visnu.
Mahà-Visnu è la causa originale della creazione materiale e da Lui
emana Garbhodakasàyi Visnu, poi Ksìrodakasàyì Visnu, di cui quasi
tutti gli </span><i>avatàra </i><span style="font-style: normal;">che
appaiono nell’universo materiale sono emanazioni plenarie. Perciò
ridurre il fardello degli atti colpevoli che pesano sulla Terra non è
compito di Srì Krishna in persona. Quando Krishna appare è
accompagnato da tutte le emanazioni della categoria di Visnu. Le
diverse emanazioni di Krishna, cioè Nàràyana, l’emanazione
quadrupla (Vàsudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha),
l’emanazione plenaria parziale Matsya, o </span><i>avatàra</i><span style="font-style: normal;">-Pesce,
gli altri </span><i>yuga-avatara </i><span style="font-style: normal;">(</span><i>avatàra
</i><span style="font-style: normal;">propri di ogni era) e i
</span><i>manvantara-avatàra, </i><span style="font-style: normal;">o
Manu, si riuniscono tutti per apparire contemporaneamente a Krishna,
la Persona Suprema. Krishna è il Tutto completo, e tutte le Sue
emanazioni plenarie, come tutti gli </span><i>avatàra</i><span style="font-style: normal;">,
vivono eternamente in Lui. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Quando Krishna apparve, anche Srì Visnu era presente. Krishna
discende solo per rivelare i Suoi divertimenti di Vrindavana, per
affascinare le anime condizionate, per favorirle e invitarle a
ritornare alla loro vera dimora, il regno spirituale.</p><p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><p class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">Dal "Libro di Krishna"</p><p class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">S.D.G.Bhaktivedanta Swami Prabupada <br /></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { so-language: it-IT }p.cjk { so-language: zh-CN }p.ctl { so-language: hi-IN }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-32958518539847750102021-08-30T10:58:00.002-07:002021-08-30T10:58:17.218-07:00"GRHASTHA E GRHAMEDHI" di S.D.G.Bhaktivedanta Swami Prabhupada<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIwpXbgYBpKaSGPaiSHSdw4ZDx2bP-7SCtd62YKeniNVgvp8C8s3t3w5j2cKO678pUJwH4KwN1oZxsURPhr5rLl0ysjtCdldU0sClk30x1zzMz5naLysCsMWp8cmtLwLzzW7KLy53RU2A/s580/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="580" data-original-width="474" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIwpXbgYBpKaSGPaiSHSdw4ZDx2bP-7SCtd62YKeniNVgvp8C8s3t3w5j2cKO678pUJwH4KwN1oZxsURPhr5rLl0ysjtCdldU0sClk30x1zzMz5naLysCsMWp8cmtLwLzzW7KLy53RU2A/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="262" /></a></div>Le Scritture rivelate raggruppano in due categorie le persone che si
dedicano alla vita di famiglia; le une sono dette <i>grhastha </i><span style="font-style: normal;">e
le altre </span><i>grhamedhi</i><span style="font-style: normal;">. I
</span><i><span style="font-weight: normal;">grhastha </span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">vivono
con la moglie e i figli, ma si consacrano alla realizzazione della
Verità suprema. I </span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedhi</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
invece, sono coloro che vivono solo per assicurare il benessere dei
membri della loro famiglia, in senso più o meno esteso, e invidiano
tutti “gli altri”. La parola </span></span><i><span style="font-weight: normal;">medhi
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">indica
l’invidia verso gli altri, caratteristica dei </span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedhi</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
che sono interessati soltanto alla loro famiglia. Di conseguenza, un
</span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedhi</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
non è mai in buoni rapporti con un altro </span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedhi</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
e su più vasta scala, una società o una nazione non è mai in buoni
rapporti con un’altra società o nazione altrettanto egoista.
Nell’età di Kali tutti i capifamiglia sono invidiosi l’uno
dell’altro, ciechi come sono alla conoscenza della Verità suprema.
Essi hanno molti argomenti – politici, scientifici, sociali,
economici e così via – che sono per loro oggetto di ascolto, ma a
causa della loro scarsa conoscenza trascurano la questione delle
sofferenze fondamentali della vita, cioè la nascita, la malattia, la
vecchiaia e la morte. In realtà, la vita umana ha lo scopo di
mettere un termine definitivo a queste sofferenze, ma il </span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedhi</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
abbagliato dall’energia materiale, dimentica completamente la
realizzazione spirituale. Eppure, la soluzione definitiva ai problemi
dell’esistenza è tornare a Dio, nella nostra dimora originale.
Solo in questo modo, come afferma la </span></span><i><span style="font-weight: normal;">Bhagavad-gita
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(8.16),</span></span><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">scompaiono</span></span><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">le
sofferenze dell’esistenza materiale -la nascita, la malattia, la
vecchiaia e la morte. </span></span>
<p></p><p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
via che conduce a Dio consiste nell’ascoltare ciò che riguarda il
Signore Supremo, il Suo nome, la Sua forma, i Suoi attributi, i Suoi
divertimenti e la varietà di ciò che Lo circonda. Le persone
sciocche ignorano tutto questo. Ascoltano volentieri ciò che
riguarda i nomi e le forme di ogni cosa temporanea, ma non sanno
usare il loro potere di ascolto per il bene ultimo. Nella loro
confusione mettono addirittura per iscritto le loro speculazioni sul
nome, la forma e gli attributi della Verità suprema. Bisogna dunque
stare attenti a non diventare </span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhamedi
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">e
vivere solo per invidiare gli altri; dobbiamo diventare veri
</span></span><i><span style="font-weight: normal;">grhastha</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
secondo il significato indicato dalle Scritture. </span></span>
</p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { font-family: "Liberation Serif", "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; so-language: it-IT }p.cjk { font-family: "Noto Serif CJK SC"; font-size: 12pt; so-language: zh-CN }p.ctl { font-family: "Lohit Devanagari"; font-size: 12pt; so-language: hi-IN }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-71510263698133324932021-08-19T07:43:00.002-07:002021-08-19T07:43:38.584-07:00"Perchè Krishna mostra i Suoi passatempi più intimi?" di A.C.Bhaktivedanta Swami<p>
</p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMveWRWzdvAV1qMhsKbIKCPAeT_1WERXzGAe8jwfZcEy5KeWq83lMSrZU37ryYZEOpdq5pHdf8_GfMfy0Qb020tt0e-lKdRnLabMDC8_Ne6fJU6ySXAEmGGgw6_gFcxiy3lehPqAUBS9s/s2000/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1968" data-original-width="2000" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMveWRWzdvAV1qMhsKbIKCPAeT_1WERXzGAe8jwfZcEy5KeWq83lMSrZU37ryYZEOpdq5pHdf8_GfMfy0Qb020tt0e-lKdRnLabMDC8_Ne6fJU6ySXAEmGGgw6_gFcxiy3lehPqAUBS9s/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="320" /></a></b></div><b><br />Perchè Krishna, che è sufficiente in Sè stesso, offre al mondo
lo spettacolo di divertimenti (<i>ràsa lìlà</i><span style="font-style: normal;">)
che turbano i detentori della morale convenzionale?</span></b><p></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-style: normal;">La risposta è che questi
divertimenti hanno lo scopo di rendere manifesta la misericordia
particolare di cui possono beneficiare le anime cadute, le anime
condizionate dalla materia. Sebbene emanazioni dell’energia interna
di Krishna, le </span><i>gopi </i><span style="font-style: normal;">apparvero
come donne comuni perché Krishna volle manifestare la </span><i>ràsa-lìlà.
</i><span style="font-style: normal;">In questo mondo, la forma più
alta del piacere risiede nell’attrazione sessuale tra uomo e donna.
L’uomo non vive che per essere attratto dalle donne, che a loro
volta non vivono che per essere attratte dall’uomo. Ecco il
principio basilare dell’esistenza materiale. Ogni volta che queste
due forze di attrazione si uniscono, uomini e donne sprofondano
ancora di più nella prigione della materia. Per mostrare loro un
favore speciale, per attrarli, Krishna rivelò la Sua danza, la
</span><i>ràsa-lìlà</i><span style="font-style: normal;">. Poichè
il sesso li affascina tanto, essi devono sapere che si può trovare
un piacere analogo con Krishna e ottenere così la liberazione dalle
catene materiali. Nel secondo Canto dello </span><i>Srìmad-Bhàgavatam
</i><span style="font-style: normal;">anche Mahàraja Parìksit spiega
che i divertimenti e gli atti di Srì Krishna sono una cura per gli
esseri condizionati; infatti è sufficiente che essi ascoltino ciò
che riguarda Krishna per guarire dalla malattia del materialismo.
Anche se dediti ai piaceri di questo mondo e avvezzi a leggere
letterature sensuali, gli esseri condizionati saranno purificati da
ogni contaminazione materiale se ascoltano i sublimi divertimenti di
Krishna. </span>
</p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-style: normal;">Sukadeva Gosvàmi spiega anche il
modo di ascoltare i discorsi su Krishna, e da quale fonte. Il mondo è
pieno di </span><i>màyàvàdì </i><span style="font-style: normal;">(
letteralmente “i seguaci di màyà, l’illusione, </span><span style="font-style: normal;">coloro
che sostengono che in ultima analisi, noi siamo Dio ), e una grande
confusione si viene a creare quando essi raccontano lo
</span><i>Srìmad-Bhàgavatam </i><span style="font-style: normal;">per
professione a un pubblico che, ignorando le conseguenze nefaste della
filosofia </span><i>màyàvàda</i><span style="font-style: normal;">,
sta ad ascoltarli. Non è consigliato discorrere della </span><i>ràsa-lìlà
</i><span style="font-style: normal;">con uomini comuni, perché tutti
sono più o meno contaminati dalla filosofia </span><i>màyàvàda</i><span style="font-style: normal;">.
Chi ascolta invece un maestro veramente avanzato sulla via spirituale
si eleverà certamente al piano della coscienza di Krishna e si
libererà dalla contaminazione di una vita materiale.</span></p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-style: normal;">Un altro punto importante da
ricordare è che le </span><i>gopì </i><span style="font-style: normal;">non
danzarono con Krishna</span><i> </i><span style="font-style: normal;">nel
loro corpo materiale, bensì nel loro corpo spirituale. I loro
mariti, ormai affascinati dall’influenza dell’energia esterna di
Krishna, credevano, per effetto di questa stessa influenza, che le
loro spose dormissero accanto a loro, e non avrebbero mai immaginato
che fossero andate invece a danzare con Krishna. Su che base, dunque,
si può accusare Krishna di rapire le spose degli altri? I corpi
delle </span><i>gopì</i><span style="font-style: normal;">, proprietà
dei loro mariti, giacevano sul letto coniugale: a danzare con Krishna
erano i Suoi frammenti spirituali. Krishna è la Persona Suprema, il
Tutto spirituale, ed Egli danzò con i corpi spirituali delle </span><i>gopì</i><span style="font-style: normal;">.
Da nessun punto di vista, dunque, esiste motivo di accusare Krishna.</span></p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-style: normal;">Quando la danza </span><i>ràsa </i><span style="font-style: normal;">si
concluse, la notte-una notte di Brahmà, che come afferma la</span><i>
</i><i>Bhagavad-gìtà</i><span style="font-style: normal;">, dura un
tempo infinitamente lungo- entrava nella sua fase di </span><i>bràhma-muhùrta.
</i><span style="font-style: normal;">Il </span><i>bràhma-muhùrta,
</i><span style="font-style: normal;">che inizia circa un’ora e
mezza prima del sorgere del sole, è l’ora adatta per destarsi e,
fatte le abluzioni quotidiane, impegnarsi in attività spirituali
celebrando il </span><i>mangala-àràtrika </i><span style="font-style: normal;">e
cantando il </span><i>mantra </i><span style="font-style: normal;">Hare
Krishna, perché questo è il momento più favorevole per queste
attività. Col sopraggiungere di quest’ora propizia Krishna chiese
alle </span><i>gopì </i><span style="font-style: normal;">di
lasciarLo. Così, pur senza averne il minimo desiderio, le </span><i>gopì</i><span style="font-style: normal;">,
così care a Krishna, Gli obbedirono e Lo lasciarono per far ritorno
alle loro case.</span></p><p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"> Dal "Libro di Krishna", spiegazione della danza <i>rasa</i> descritta nel decimo Canto dello Srimad-Bhagavatam. <br /></span></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-308660345664659132021-07-25T03:36:00.003-07:002021-07-25T03:36:55.082-07:00 “NON SONO D’ACCORDO CON SRILA KRISHNADASA KAVIRAJA GOSWAMI"<p>
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMRSK4CDBd_8G-V3kqGadm5FxJqjbCD4II1gtBVBvrMfLWWCwIfJB_6-Vwr8Vxby2BLAt9V4XKJ6G4ABuxR2ASy__kPXPIg-LknUvyqmnCq_JB4abqxvdJi3VBaIG0P2jtTnGn0uQdOro/s220/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="220" data-original-width="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMRSK4CDBd_8G-V3kqGadm5FxJqjbCD4II1gtBVBvrMfLWWCwIfJB_6-Vwr8Vxby2BLAt9V4XKJ6G4ABuxR2ASy__kPXPIg-LknUvyqmnCq_JB4abqxvdJi3VBaIG0P2jtTnGn0uQdOro/s0/index.jpeg" /></a></div><p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: small;">All’inizio degli anni 30, Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta
Sarasvati Thakura inviò i suoi primi rappresentanti dall’India
alla Birmania (ora Myanmar), e Srì Radharamana Brahmacari, che era
ancora molto giovane, si trovava con loro. Srila Prabhupada
Bhaktisiddhanta andò a salutarli al molo del Ghat di Ouram a
Calcutta, e disse: “ Radharamana si reca in un paese straniero in
questa tenera età”.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
Un giorno, mentre predicava in Birmania, il giovane Radharamana
Prabhu disse a Srila Bhakti Sudhira Yachaka Maharaja: “Krishnadasa
Kaviraja ha detto che “la vera identità dell’entità vivente è
quella di eterno servitore di Krishna”, ma io non sono d’accordo
con questo”. Srila Yachaca Maharaja si arrabbiò molto e gli
rispose: “Sei pazzo ad affermare che non sei d’accordo con
Krishnadasa Kaviraja Goswami?”.</span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
Srì Radharamana Prabhu disse: “Scriverò un articolo riguardo
questo”.</span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
Scrisse l’articolo e lo inviò a Srila Prabhupada previa
supervisione dei suoi editori.</span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
Srila Pranavananda Prabhu (che poi diventò Srila Bhakti Pramode Puri
Maharaja) lesse l’articolo e sorridendo lo consegnò a Srila
Prabhupada.
</span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
In questo articolo Srì Radharamana Prabhu aveva scritto: “Si, in
verità la mia vera identità è quella di eterno servitore di
Krishna, ma siccome adesso io non conosco Krishna, non ho alcuna
realizzazione di ciò. Se esprimo questa affermazione adesso, sarà
solamente qualcosa di superficiale. Però conosco il mio Gurudeva,
posso vedermi come suo eterno servitore, e per la sua grazia un
giorno potrò conoscere Krishna, e potrò realizzare la mia posizione
di eterno servitore di Krishna; ma non prima. Adesso mi vedo come
eterno servitore del mio Guru. Questa è la mia vera identità.</span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
Srila Prabhupada rimase molto compiaciuto nel leggere questo, e
disse: “Queste grate parole sono state pronunciate da un giovane
ragazzo; gli darò le mie benedizioni in una lettera. Per favore,
inviategliela”.</span></p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: #000000; line-height: 115%; orphans: 2; widows: 2; background: transparent }p.western { so-language: it-IT }p.cjk { so-language: zh-CN }p.ctl { so-language: hi-IN }</style></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-25765668151688648812021-05-06T13:54:00.000-07:002021-05-06T13:54:05.431-07:00"Sono nel cuore di ognuno..." di Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 639.609px; transform: scaleX(0.819837);"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyGa5Sbk_VkdNjPvI3_3wRp-F5YdDFFw6d4htP0L5jaD0ocUMwVX9wNOOxD00oxDlzdFd7qCrjFqTbrWmoxDVQ0WI_GbqnUK4KUlU6dd8ULvv91pucehxHOmw9HEOROcQGi1ps6HnDv0M/s474/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="355" data-original-width="474" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyGa5Sbk_VkdNjPvI3_3wRp-F5YdDFFw6d4htP0L5jaD0ocUMwVX9wNOOxD00oxDlzdFd7qCrjFqTbrWmoxDVQ0WI_GbqnUK4KUlU6dd8ULvv91pucehxHOmw9HEOROcQGi1ps6HnDv0M/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" width="320" /></a></div>Dio ha dotato ogni essere di un certo libero arbitrio: se aspiriamo ai piaceri materiali e per</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 658.009px; transform: scaleX(0.818761);"> ottenerli desideriamo sinceramente fare appello agli Esseri Celesti (Brahma, Siva, Sarasvati, etc.), il Signore, presente come</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 676.409px; transform: scaleX(0.8312);"> Anima Suprema nel cuore di ciascuno di noi, comprende il nostro desiderio e ci permette di</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 694.809px; transform: scaleX(0.804538);"> esaudirlo. Padre supremo di tutti gli esseri, Egli non reprime la nostra volontà d’indipendenza;</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 713.209px; transform: scaleX(0.80815);">anzi, facilità la soddisfazione di ogni nostro desiderio materiale. Ci si potrebbe chiedere allora</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 731.609px; transform: scaleX(0.839061);"> perché Dio onnipotente permetta agli esseri viventi di godere della materia e di cadere nei</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 750.009px; transform: scaleX(0.798808);"> meandri dell’energia illusoria. La risposta è che se Egli, come Anima Suprema, non concedesse</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 768.409px; transform: scaleX(0.810791);"> questa possibilità, la loro libertà non avrebbe significato. Egli li lascia dunque completamente </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 786.809px; transform: scaleX(0.834908);">liberi di agire come vogliono, ma nella </span><span style="font-family: serif; left: 351.733px; top: 786.809px; transform: scaleX(0.81259);">Bhagavad-gita </span><span style="font-family: serif; left: 450.933px; top: 786.809px; transform: scaleX(0.814131);">dà il Suo insegnamento finale: lasciare </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 805.209px; transform: scaleX(0.773532);">tutto per abbandonarsi interamente a Lui e conquistare così la felicità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 805.209px; transform: scaleX(0.773532);"> </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 823.609px; transform: scaleX(0.805817);">Uomini ed Esseri Celesti sono tutti subordinati alla volontà di Dio, la Persona Suprema. Il culto</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 842.009px; transform: scaleX(0.786649);"> agli Esseri Celesti non dipende dunque solo dal desiderio dell’uomo, né gli Esseri Celesti possono,</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 860.409px; transform: scaleX(0.844662);"> da soli, accordare le loro benedizioni. Si dice che neppure un filo d’erba si muova in modo </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 878.809px; transform: scaleX(0.808208);">indipendente dalla volontà del Signore Supremo. Di solito coloro che soffrono si rivolgono agli</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 897.209px; transform: scaleX(0.826605);"> Esseri Celesti, seguendo le raccomandazioni dei </span><span style="font-family: serif; left: 415.467px; top: 897.209px; transform: scaleX(0.810712);">Veda</span><span style="font-family: serif; left: 447.467px; top: 897.209px; transform: scaleX(0.876639);">, e rendono culto a questa o a quella</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 915.609px; transform: scaleX(0.811078);"> Divinità secondo il beneficio che vogliono ottenere. Chi vuole ritrovare la salute rende culto al</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 934.009px; transform: scaleX(0.810543);"> dio del sole, chi aspira all’erudizione rende culto a Sarasvati, la dea del sapere, e chi desidera </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 952.409px; transform: scaleX(0.799869);">una bella sposa a Uma, la moglie di Siva. Questi sono alcuni esempi delle indicazioni contenute </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 970.809px; transform: scaleX(0.849882);">negli </span><span style="font-family: serif; left: 125.333px; top: 970.809px; transform: scaleX(0.784683);"><i>sastra</i> </span><span style="font-family: serif; left: 168.267px; top: 970.809px; transform: scaleX(0.825615);">(Scritture vediche) sui culti resi ai vari Esseri Celesti. A chi desidera ottenere un</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 989.209px; transform: scaleX(0.823194);"> particolare beneficio, il Signore dà l’ispirazione e la determinazione con cui potrà avvicinare </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 1007.61px; transform: scaleX(0.784488);">l’Essere Celeste che può accordarglielo e ottenere così ciò che desidera. La particolare devozione </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 1007.61px; transform: scaleX(0.784488);"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 97.0755px; transform: scaleX(0.81594);">che un individuo prova per una certa Divinità viene anch’essa dal Signore e non dalla Divinità </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 115.476px; transform: scaleX(0.798588);">stessa; solo Krishna , l’Anima Suprema situata nel cuore di ognuno, può ispirare l’uomo nel suo </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 133.876px; transform: scaleX(0.795696);">culto agli Esseri Celesti, che dopotutto costituiscono le diverse membra del corpo universale del</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 152.276px; transform: scaleX(0.789397);"> Signore Supremo, e non hanno alcuna indipendenza propria. Nel primo <i>Anuvaka</i> della </span><i><span style="font-family: serif; left: 644.933px; top: 152.276px; transform: scaleX(0.792371);">Taittiriya Upanisad</span></i><span style="font-family: serif; left: 703.333px; top: 152.276px;">,</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 170.676px; transform: scaleX(0.795091);">si trova questo verso: “Dio, la Persona Suprema, abita anche nel cuore degli Esseri Celesti come</span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 189.076px; transform: scaleX(0.788587);"> Paramàtmà; è Lui che permette loro di soddisfare i desideri degli uomini. Né gli Esseri Celesti né </span><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 207.476px; transform: scaleX(0.789867);">gli uomini sono indipendenti. Tutti dipendono dalla volontà suprema.”</span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 1007.61px; transform: scaleX(0.784488);"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 207.476px; transform: scaleX(0.789867);"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 1007.61px; transform: scaleX(0.784488);"><span style="font-family: serif; left: 86.8px; top: 207.476px; transform: scaleX(0.789867);">Commento al verso 21 del capitolo 7 della Bhagavad - gita. <br /></span></span></span></div><span style="font-family: serif; font-size: 20px; left: 108.5px; top: 259.344px; transform: scaleX(0.789974);"></span>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-25145662504105676362021-05-04T09:36:00.002-07:002021-05-04T09:36:59.937-07:00"La Causa Prima è da sè stessa e per sè stessa" di Srila B.R. Sridhara Deva Goswami Maharaja<div><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq8kiZhQwatoBSWSTS1zZdoJGHOuXyC0Ey25pycFYvZFgWeiLqsRFwTkbBNn8Pe_66xG-DXXzEFojjRGFb6mk9zj6dbjo8dC0wvLwabXR2VYVmWuvGEnLxfxveezibxSBQoebEJNKFSjM/s316/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="316" data-original-width="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq8kiZhQwatoBSWSTS1zZdoJGHOuXyC0Ey25pycFYvZFgWeiLqsRFwTkbBNn8Pe_66xG-DXXzEFojjRGFb6mk9zj6dbjo8dC0wvLwabXR2VYVmWuvGEnLxfxveezibxSBQoebEJNKFSjM/s0/external-content.duckduckgo.com.jpeg" /></a></span></div><span style="font-size: small;"><br />Quale posizione occupa il Centro? È menzionato nella <span><i>Bhagavad-gita:</i></span></span><p></p><span style="font-size: small;">
</span><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><i>sarva-dharmàn parityajya</i></span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"></span><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><i>mam ekam saranam vraja</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><p lang="de-DE" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><i>(Bg. 18.66)</i></span></span></p><p lang="de-DE" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><i> </i></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>Krsna spiega la Sua posizione: “Abbandona ogni </span><span><i>dharma </i></span><span>(dovere) e semplicemente abbandonati a Me”.</span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Ora voglio presentare questo concetto da un altro punto di vista.</span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>Hegel
era un grande filosofo tedesco e la sua filosofia è conosciuta come
perfezionismo. Egli ha dato un’idea: la Verità Assoluta, la Causa Prima
di tutto, deve avere due qualifiche per essere tale. Deve essere: </span><span><i>da sè stessa </i></span><span>e </span><span><i>per sè stessa.</i></span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>Ti prego di prestare attenzione. </span><span><i>Da sè stesso </i></span><span>significa
che Egli è la Sua stessa causa, nient’altro lo ha creato. Se qualcosa
lo avesse creato, quel creatore avrebbe la primaria importanza. Di
conseguenza, per essere Assoluto deve essere </span><span><i>anadi, </i></span><span>eternamente
esistente e non creato da alcuno. L’Assoluto deve avere questa
qualifica. L’altra qualità è che la Verità Assoluta è </span><span><i>per sè stessa. </i></span><span>Esiste
solo per la propria soddisfazione, non per soddisfare qualcun altro. Se
la Sua esistenza fosse in funzione di soddisfare qualche altra entità,
avrebbe un’importanza secondaria, e colui per la soddisfazione del quale
Egli vive, assumerebbe la posizione primaria.</span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>Di
conseguenza, l’Assoluto deve avere queste due qualifiche: Egli è la Sua
stessa causa, ed Egli esiste solo per soddisfare Se stesso, per
perseguire il Suo scopo. Se un filo d’erba si muove, lo fa per compiere
lo scopo dell’Assoluto. Tutto – ogni accadimento, e qualsiasi cosa
succeda – deve esistere per la Sua soddisfazione. Così la vera corrente è
il Suo </span><span><i>lila, </i></span><span>il
Suo Passatempo. Noi siamo guidati da altri interessi: interessi
familiari, interessi nazionali, sociali, umanitari ecc… Ma se rapportate
all’infinito, queste attività sono solo una piccola cosa, una piccola
parte, e noi siamo continuamente impegnati ad agire per questi interessi
separati. Tra innumerevoli interessi separati ci sono logicamente dei
conflitti e quindi si generano problemi. Ma noi dobbiamo lasciare tutti
questi cosiddetti interessi particolari, uscire dal fraintendimento, e
cercare di raggiungere la funzione di unità attive per la causa
dell’insieme.</span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>La conclusione della </span><span><i>Bhagavad-gita </i></span><span>data da Krsna </span><span><i>è “Sarvva-dharmmàn parityajya - </i></span><span>Abbandona tutti i doveri che credi ora di dover compiere e </span><span><i>- màm ekam saranam vraja - </i></span><span>abbandonati ai Miei piedi”.</span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span><i>aham tvàm sarvva-pàpebhyo</i></span></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span></span><span><i>moksayisyàmi mà </i></span><span><i>sucah</i></span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">“Ti libererò da tutti i problemi che tu possa mai immaginare”<i>.</i></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">In
altre parole devi ricordare di essere fedele al Centro. Attualmente,
tutte le tue attività sono rivolte verso un interesse locale; abbandona
questa locale identificazione dei tuoi interessi e fondili, armonizzali
totalmente nell’interesse del tutto organico.</span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span>Vediamo un esempio: se un ufficiale di polizia prende anche solo tre</span><span><b> </b></span><span>rupie
per un suo scopo personale, viene punito, ma se uccide anche più
persone per l’interesse del paese, viene premiato. Allo stesso modo,
qualunque cosa fatta per la soddisfazione dell’insieme è buono, ma se
l’azione è diretta ad un tuo beneficio personale o per favorire un tuo
amico, dovrai essere punito. In una fabbrica, non abbiamo nessun diritto
di prendere una bustarella per il nostro tornaconto personale, allo
stesso modo non abbiamo nessun diritto di indire uno sciopero, cioè di
far mancare la forza lavorativa, perché in quel caso la fabbrica sarà
distrutta.</span></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Né lo
sfruttamento né la rinuncia serviranno. Lo sfruttamento è evidentemente
negativo e, poiché non abbiamo nessun diritto di astenerci dall’agire,
di scioperare, anche la rinuncia è negativa. In un insieme organico
l’interesse comune è che ognuno deve dedicarsi al Centro, e al Centro
significa al tutto. Quando mettiamo del cibo nello stomaco, lo stomaco
lo distribuirà adeguatamente ad ogni parte secondo le necessità. Questo
modo di vivere e di pensare è <i>Vaisnavismo</i>. Esiste un insieme organico, e
noi ne siamo una parte. Abbiamo il nostro particolare dovere in
connessione con il tutto e questo consiste nella devozione per
l’insieme. Non dobbiamo mettere il cibo nell’occhio, o nel naso, o
nell’orecchio, o in qualsiasi altro posto che non sia lo stomaco; solo
allora sarà distribuito correttamente e tutto l’organismo sarà sano.
Ognuno di noi è parte dell’intero universo e il nostro compito è quello
di lavorare per il tutto; questo significa devozione, dedizione,
abbandono. E come possiamo venire a conoscenza di questo? Riceveremo
l’aiuto dalle Scritture rivelate e dai molti santi e agenti che arrivano
da quel piano per riportarci in armonia.</span></span></p><span style="font-size: small;"></span><br /><p> </p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-45976217169726762712021-04-26T10:51:00.003-07:002021-04-26T10:51:18.546-07:00"Gesù Cristo era un Guru" di A.C.Bhaktivedanta Swami Prabhupada<p> </p><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<i style="text-align: justify;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Il maestro
spirituale fondatore del Movimento per la Coscienza di Krishna riconosce Gesù
Cristo come “il figlio di Dio, il rappresentante di Dio…”il nostro guru…la
nostra guida spirituale”, ma non risparmia parole dure a coloro che si
proclamano suoi seguaci.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0rAi7JnzPTb-82ElowtCw5HZDmTu1l5zrzByWaVZRpc-ar0T12c08RYGStev_HOUI71C0fuKPZeuPcc0wRpJZefTJtIJcHmNuXKRJ6MCHInO9y20-KfI3eF7cDn4S2JJNjUZ7JcZE2aI/s1600/LhRBpoe.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="921" data-original-width="921" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0rAi7JnzPTb-82ElowtCw5HZDmTu1l5zrzByWaVZRpc-ar0T12c08RYGStev_HOUI71C0fuKPZeuPcc0wRpJZefTJtIJcHmNuXKRJ6MCHInO9y20-KfI3eF7cDn4S2JJNjUZ7JcZE2aI/s200/LhRBpoe.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Srimad-Bhagavatam </i>afferma che ogni autentico predicatore della
coscienza di Dio deve possedere tolleranza (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">titiksà</i>)
e compassione (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">karunà</i>), due qualità
presenti nel carattere di Gesù Cristo. Egli era così tollerante che non biasimò
nessuno perfino mentre veniva crocifisso, ed era così compassionevole che pregò
il Padre di perdonare proprio quelli che cercavano di ucciderlo. (Ovviamente
non potevano ucciderlo, ma avendone l’intenzione, si macchiarono di una grave
offesa). Sulla croce Cristo pregò: “Padre, perdonali, perché non sanno quello
che fanno”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Un predicatore della coscienza di
Dio è amico di tutti e Gesù illustrò questo principio insegnando il quinto
comandamento, “Non uccidere”, ma i cristiani travisano la sua istruzione.
Credono che gli animali non abbiano l’anima, perciò si sentono liberi di
ucciderne a milioni nei mattatoi. Sono numerosi coloro che si professano
cristiani, ma è davvero molto difficile trovarne uno che segua alla lettera le
istruzioni di Gesù Cristo. Un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vaishnava </i>è
infelice nel vedere gli altri soffrire, e Gesù Cristo accettò di sacrificarsi
per liberare il prossimo dalla sofferenza, ma i suoi seguaci sono così sleali
da pensare: “Lasciamo che soffra per noi e continuiamo a peccare”. Amano a tal
punto Cristo da dirgli: “Mio caro Gesù, siamo troppo deboli per abbandonare le
nostre attività colpevoli, quindi, per favore, soffri tu per noi”.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif";"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAizcozZm2xRvCONYvI-1N9UZUeksQISzZLCOQKmnhLlSVGsbob5XGhODXthqDViBCzm8YWPEJar1gnf2imRjk9zTLJ1gbRsrUQ0K2EZ0Q5MsiFddYXrcDp0h5h-zeaHvNom1ibsR-hcw/s1600/ebcde572a93d8efbef0e4c5ecd3a350e.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="548" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAizcozZm2xRvCONYvI-1N9UZUeksQISzZLCOQKmnhLlSVGsbob5XGhODXthqDViBCzm8YWPEJar1gnf2imRjk9zTLJ1gbRsrUQ0K2EZ0Q5MsiFddYXrcDp0h5h-zeaHvNom1ibsR-hcw/s320/ebcde572a93d8efbef0e4c5ecd3a350e.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Gesù ha detto “Non uccidere”, ma
i suoi seguaci hanno deciso di uccidere comunque e aprono grandi mattatoi
altamente meccanizzati. “Se pecchiamo, Cristo soffrirà per noi”. Questa è la
loro abietta conclusione. Cristo può assumersi le sofferenze dovute ai peccati
pregressi dei suoi devoti, ma essi devono innanzitutto ragionare con profonda
onestà: “Perché Gesù deve pagare per i miei peccati? Sono io che devo smettere
di peccare”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Supponiamo che il figlio
prediletto di un uomo commetta un omicidio e pensi: “Se mi arrestano sarà mio
padre a soffrire al posto mio”. La legge lo permetterà? Quando l’omicida viene
preso e dice, “No, no! Rilasciate me e arrestate mio padre, sono il suo figlio
prediletto”!, la polizia accoglierà la sua stupida richiesta? Lui ha commesso l’omicidio
ma pensa che suo padre dovrebbe subire il castigo! E’ una proposta ragionevole?
“No. Tu sei l’assassino, tu devi essere condannato”. Quando commettete atti
peccaminosi siete voi a patirne le conseguenze, non Gesù. Questa è la legge di
Dio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Gesù Cristo era una personalità
davvero grande, il figlio di Dio. Non aveva difetti, eppure fu crocifisso.
Voleva dare a tutti la coscienza di Dio, ma in cambio fu messo in croce. Erano
così ingrati! Non riuscivano ad apprezzare la sua predica. Noi invece l’apprezziamo
e onoriamo Gesù come rappresentante di Dio. Egli dovette adeguare il proprio
messaggio al tempo, al luogo e alla circostanza in cui predicò, ma è senz’altro
il rappresentante di Dio, quindi lo veneriamo e gli offriamo i nostri omaggi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">Una volta, a Melbourne, un gruppo
di sacerdoti cristiani venne a farmi visita. Mi chiesero cosa pensassi di Gesù
Cristo e si mostrarono contenti quando risposi: “E’ il nostro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">guru</i>. Predicava la coscienza di Dio,
quindi è il nostro maestro spirituale”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">In realtà, chiunque predichi le
glorie di Dio deve essere accettato come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">guru</i>.
Gesù era una grandissima personalità; non dobbiamo crederlo un uomo comune. Le
Scritture dicono che chiunque consideri il maestro spirituale un uomo comune ha
una mentalità demoniaca. Se Gesù fosse stato una persona ordinaria, non avrebbe
potuto diffondere la coscienza di Dio.</span></div>
Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-46772364680529246442021-04-26T10:17:00.007-07:002021-04-26T10:17:56.520-07:00"Abbandonarsi a Srì Guru" di Srila B.R.Sridhara Deva Goswami <p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkgPsA_oqHojQPlb7sezf2OJ7tB9m8A49zUlyHbrRPn2BCuiegDmT5Wi6bNjCDTC1QGbJdwk4Pm9SZS0izzgn4pAakCjXuZhJEEZB5E-WQU4_c_30qMvE_jzNq7dLQJ90sLUr_mqomOHc/s300/th.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="192" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkgPsA_oqHojQPlb7sezf2OJ7tB9m8A49zUlyHbrRPn2BCuiegDmT5Wi6bNjCDTC1QGbJdwk4Pm9SZS0izzgn4pAakCjXuZhJEEZB5E-WQU4_c_30qMvE_jzNq7dLQJ90sLUr_mqomOHc/w192-h425/th.jpeg" width="192" /></a></div><span style="font-size: small;"><br /> <span>Persino gli eruditi rimangono
perplessi nel capire cosa sia il bene e cosa sia il male, cosa
accettare e cosa rifiutare (<i>kim karma kim akarmeti</i> <i>kavayo
‘py atra mohitah</i>). Persino gli eruditi sbagliano nel
comprendere quali siano le loro reali necessità. Questo mondo
materiale è una giungla di perplessità, dove l’anima accetta
tanti tipi di corpi in differenti tipi di coscienze. Viene affermato
nelle “Leggi di Manu”:</span></span>
<p></p><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>jalaja nava laksani</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>sthavara laksa vimsati</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>krmayo rudra-sankhyakah</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>paksinam dasa laksanam</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>trimsal laksani pasavah</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>catur laksani matusa</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span>Esistono 900.000 specie di
esseri acquatici, 2.000.000 specie di alberi e piante, 1.100.000
specie di insetti e rettili, 1.000.000 specie di uccelli, 3.000.000
specie di animali a quattro zampe e 400.000 specie di esseri umani.
Manu asserisce che gli alberi posseggono una forma così disperata
come risultato del loro <i>karma</i>. La loro sensazione di dolore e
di piacere è simile alla nostra, la loro anima non è inferiore, ma
vivono una situazione disagiata a causa del loro <i>karma</i>, perciò
non possono fare altro che biasimare loro stessi per la situazione in
cui si trovano. Questo è lo stato delle cose nel mondo esterno.
Viviamo in un ambiente afflitto da gravi ideologie sbagliate, da
fraintendimenti, inganni e cattivi comportamenti. Come possiamo
essere certi di ciò che è giusto o sbagliato, di ciò a cui
dovremmo aspirare o rigettare? Numerose alternative si accalcano una
sull’altra, venute per influenzarci, e quando questo piano coperto
dall’illusione e influenzato dall’inganno è colmo di tali
diversità, come possiamo sperare di riconoscere l’infinito mondo
spirituale di Vaikuntha? Con quale attitudine dovremmo avvicinare
quel regno trascendentale situato oltre il regno dei sensi e della
mente (<i>adhoksaja</i>)?</span></span></div><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span> </span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><b>Il
Guru Sincero</b></span></span></div><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span><b> </b></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span>Dobbiamo adottare qualsiasi
risorsa e accettare qualsiasi compagnia che ci aiuti a guadagnare
l’entrata in quel regno. Dovremmo cercare di avere anche la più
piccola connessione con quello scopo perfetto che è la nostra innata
aspirazione. Siamo senza aiuto, senza speranza nel mezzo della
delusione, siamo in estremo pericolo, facciamo affidamento sul nostro
libero arbitrio, sulla nostra capacità di comprendere veramente in
cosa consiste il nostro bene, ma è talmente debole da non essere in
grado di guidarci. In quale pericolo siamo! Tutto, intorno a noi, è
testimone di questo pericolo. Un <i>guru </i>autentico che ci guidi
verso il nostro vero benessere è sommamente importante! Una guida
adeguata è la cosa più preziosa e importante per tutti noi, perché
ci troviamo nel mezzo di più forze che ci strattonano e ci
attraggono verso più direzioni. Dobbiamo essere attenti e imboccare
la giusta direzione, perché se accettiamo la guida di chiunque e
ovunque, saremo solo sviati. Questa direzione ci viene fornita da
Krishna nella <i>Bhagavad-gita</i>:</span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>tad viddhi pranipatena</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>pariprasnena sevaya</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>upadeksyanti te jnanam</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>jnaninas tattva darsinah</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
“<span>Cerca di conoscere la
verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con
sottomissione e servilo. L’anima realizzata può rivelarti la
conoscenza perché ha visto la verità”.</span></span></div><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span> </span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><b>I
Requisiti di un Discepolo</b></span></span></div><div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span><b> </b></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span>Krishna ci fornisce, qui, il
modello sul quale basarci per capire da una fonte autentica “ciò
che in verità è”. Il campione di misurazione della verità e
della menzogna non deve venire da un piano viziato e vulnerabile, ma
da un piano reale, e per realizzarlo dobbiamo possedere questi tre
requisiti: <i>pranipat</i>, <i>pariprasna</i> e <i>seva. Pranipat
</i>significa che dovremmo arrenderci a questa conoscenza non
ordinaria, priva di un soggetto che può diventare oggetto, perchè
essa stessa è super-soggetto. Noi possiamo essere i soggetti in
questo mondo grossolano, ma per essere toccati dalla super-conoscenza
di quel piano, dovremo diventarne gli oggetti. <i>Pranipat </i>significa
avvicinare un Maestro Spirituale con la seguente attitudine: “Ho
terminato con le esperienze di questo mondo esterno, non ho nessuna
attrazione per questo piano nel quale ho già viaggiato. Ora offro me
stesso esclusivamente sul Tuo altare. Desidero ricevere la Tua
grazia”. Dovremmo avvicinare la più alta conoscenza con questo
sentimento. <i>Pariprasna </i>significa onestà, domanda sincera.
Dobbiamo porre delle domande abbandonando la tendenza alla
discussione e lo spirito di controversia. Tutti i nostri sforzi
dovrebbero essere incentrati verso un atteggiamento positivo idoneo
per apprendere la Verità, lasciando lo spirito dubbioso e
sospettoso. Con piena attenzione dovremmo cercare di capire la
verità, perché ci viene data da un piano di realtà superiore che
non abbiamo mai conosciuto. Per concludere troviamo <i>seva</i>,
servizio. Questo è l’aspetto più importante. Stiamo cercando di
giungere alla conoscenza non per ricavare un aiuto da quel livello,
non per poter utilizzare quell’esperienza in questo piano di vita,
ma per impegnarci a servirla. Solo con questa attitudine possiamo
avvicinare quel livello di conoscenza. Dovremmo servire la più alta
conoscenza, non cercare di farci servire da essa, altrimenti non ci
sarà concesso di entrare in quel mondo. La conoscenza suprema non ci
viene data per servire questo piano inferiore, ma per offrire noi
stessi ed essere utilizzati da Lei. Non dobbiamo cercare di usarla
egoisticamente per soddisfare i nostri bassi scopi. Lui non deve
dedicarsi a noi per soddisfare i nostri scopi animaleschi; al
contrario, siamo noi che dovremmo dedicarci a Lui in un sentimento di
servizio. Con questa attitudine dobbiamo cercare il piano della vera
conoscenza e ricevere un modello di comprensione che ci faccia capire
“ciò che in verità è” ed avere un’appropriata valutazione
del nostro ambiente. Nella cultura Vedica la conoscenza assoluta è
sempre stata impartita solo con questo processo e mai attraverso un
approccio intellettuale. Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta era solito
fare l’analogia dell’ape: il miele è nella bottiglia, il tappo
la chiude e l’ape è seduta sul vetro. Essa cerca di gustare il
miele leccando la bottiglia, ma così come l’ape non può gustare
il miele in questo modo, gli intellettuali non</span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span>possono avvicinare il mondo
dello spirito. Possiamo pensare di averlo raggiunto, ma non è cosa
possibile: la barriera è lì, proprio come il vetro della bottiglia.
Il conseguimento intellettuale non è il conseguimento reale della
conoscenza superiore. Solo attraverso la fede, la sincerità e la
dedizione possiamo raggiungere quel regno superiore e diventarne
membri. Possiamo entrare in quel piano superiore solo se ci viene
dato un visto per esserne ammessi; solo in questo modo possiamo
entrare nella terra dell’esistenza divina. Un candidato deve
possedere questi tre requisiti per essere in grado di avvicinare la
verità, la quale è situata sul piano superiore della Realtà
Assoluta. E’ possibile avvicinare la Verità Assoluta solo con
un’attitudine di umiltà, sincerità e dedizione.</span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span>Nello <i>Srimad-Bhagavatam </i>e
nei <i>Veda</i> troviamo una affermazione simile. Nelle <i>Upanisad </i>è
detto:</span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span><i>tad</i> <i>vijnanartham sa
gurum evabhigacchet samit panih srotriyam brahma</i> <i>nistham</i></span></span></div><span style="font-size: small;">
</span><div align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span>
</div><span style="font-size: small;">
</span><div align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">
“<span>Avvicina un maestro
spirituale non casualmente o esitando, ma col cuore candido e
sincero.”</span></span></div>
<span class="post-author vcard"></span>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-45748264125459189322021-04-22T10:19:00.004-07:002021-04-22T10:19:54.085-07:00Dal "Nettare dell'Istruzione" di Srila Rùpa Goswami<p align="CENTER"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ2dZT7svciiFIATp6VlLtu3RbG_x9bzQ1xqjNVQJOC5H_QSS1OHrtGigXQrWkQKN6qSlsTiXz0JMNlWq3VahyGEE9gZr23wtJ5grnnrGQ8NDTdN8dKemORhMas3On4zFLxAI_P0jC99Y/s512/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b> Verso I</b></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR9_erKs35Nrg1aPSV8xUaYigQ1W8hNpDzlP_ffVFh99k4F3AIa4P_TCOUSGe-AADKkx3sAzOIIDzmXOZpEQ-XAxzB1_MTdxLerpLFqx8osaOtriRT4kRVOeSkUZWLWBBSPDPFHffpgDY/s512/external-content.duckduckgo.com.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="333" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR9_erKs35Nrg1aPSV8xUaYigQ1W8hNpDzlP_ffVFh99k4F3AIa4P_TCOUSGe-AADKkx3sAzOIIDzmXOZpEQ-XAxzB1_MTdxLerpLFqx8osaOtriRT4kRVOeSkUZWLWBBSPDPFHffpgDY/s320/external-content.duckduckgo.com.jpeg" /></a></div><p></p><span style="font-size: small;">
</span><p><span style="font-size: small;"> </span></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="CENTER"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><em>vaco vegam manasah krodha-vegam</em><i><br />
</i><em>jihva-vegam udaropastha-vegam</em><i><br />
</i><em>etan vegan yo visaheta dhirah</em><i><br />
</i><em>sarvam apimam prthivim sa sisyat</em></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p><span style="font-size: small;"> </span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Traduzione</span></span></b></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="JUSTIFY"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b>La persona equanime
che riesce a controllare l’impulso di parlare, le esigenze della mente,
l’influenza dell’ira, e gli stimoli della lingua, dello stomaco e dei
genitali, è qualificata per fare discepoli in tutto il mondo. </b></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b> </b></span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Spiegazione</span></span></p><span style="font-size: small;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"> </span><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Nello Srimad-Bhagavatam
(6.1.9-10), Pariksit Maharaja ha posto a Sukadeva Gosvami una serie di
domande intelligenti. Una di queste domande era: “Perché le persone si
sottopongono all’espiazione se non riescono a controllare i propri
sensi?” Ad esempio, un ladro può essere perfettamente a conoscenza della
possibilità di essere arrestato per aver rubato, e può anche darsi che
assista all’arresto di un altro ladro da parte della polizia, ma
tuttavia continua a rubare. Ci vuole esperienza sentendo e vedendo.
Qualcuno che è poco intelligente acquista esperienza vedendo, mentre
quello che è più intelligente accumula esperienza ascoltando. La persona
intelligente si astiene dal rubare, perchè ha ascoltato dai libri di
diritto e dagli shastra o scritture, che non è buona cosa rubare, e
perchè ha sentito che il ladro viene punito al momento dell’arresto. La
persona meno intelligente probabilmente deve prima essere arrestata e
punita per aver rubato, per imparare a smettere di rubare. Tuttavia, il
furfante, l’uomo disonesto, forse ha dell’esperienza per aver visto e
sentito, e può anche essere stato punito, ma continuerà ancora a rubare.
Anche se quella persona espia e sconta la pena comminata dall’autorità,
tornerà a rubare appena uscita di prigione. Se si considera che la
punizione del carcere è una sorta di espiazione, allora a cosa serve
l’espiazione? Così Maharaja Pariksit chiese:</span></span><span style="font-size: small;">
</span></p><p align="CENTER"><i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">drsta srutabhyam yat papam</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> janann apy atmano ‘hitam</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> karoti bhuyo vivasah</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> prayascittam atho katham</span></span></i></p><i><span style="font-size: small;">
</span></i><p align="CENTER"><i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">kvacin nivartate ‘bhadrat</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> kvacic carati tat punah</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> prayascittam atho ‘partham</span><br /></span></i>
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"> manye kuñjara-saucavat</span></span></i></p><span style="font-size: small;">
</span><p align="JUSTIFY"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Egli paragonò
l’espiazione al bagno di un elefante. L’elefante può fare il bagno nel
fiume con molta cura, ma non appena si ritrova a riva si cosparge tutto
il corpo di terra. A cosa gli è servito allora fare il bagno? Allo
stesso modo, molti praticanti spirituali cantano il maha-mantra Hare
Krishna, ma contemporaneamente si impegnano in molte attività proibite,
pensando cantando contrasteranno le loro offese. Tra i dieci tipi di
offese che si possono commettere mentre si canta il santo nome, questa
offesa è denominata namno balad yasya hi papa-budhih: impegnarsi in
attività peccaminose approfittando del canto del maha-mantra Hare
Krishna. Similarmente, alcuni cristiani vanno in chiesa a confessare i
propri peccati, pensando che confessandoli ad un prete ed eseguendo
qualche penitenza, si libereranno dei risultati dei loro peccati
settimanali. Non appena finisce il sabato e giunge la domenica,
ricominciano con le loro attività peccaminose, in attesa di essere
perdonati il sabato successivo. Pariksit Maharaja, il re più
intelligente del suo tempo, condanna questo tipo di prayascitta o
espiazione. Sukadeva Gosvami, essendo ugualmente intelligente, come si
addice al Maestro Spirituale di Maharaja Pariksit, rispose e confermò al
re, che la sua affermazione riguardo all’espiazione era corretta. Non
si può contrastare un’attività peccaminosa con una attività di pia.
Quindi la vera prayascitta o espiazione, è quella di risvegliare la
nostra coscienza di Krishna latente. La vera espiazione implica
progredire per raggiungere la vera conoscenza, e per raggiungere questo
obiettivo vi è un processo autorizzato. Quando qualcuno segue un
processo regolato di igiene non si ammala. L’essere umano deve essere
addestrato in conformità ad alcuni principi che ravvivano la sua
conoscenza originale. Questa vita metodica è denominata tapasya. Uno può
elevarsi gradualmente, fino alla vera conoscenza o coscienza di
Krishna, praticando austerità e il celibato (brahmacarya), controllando
la mente, controllando i sensi, abbandonando i propri averi e dandoli in
carità, essendo dichiaratamente veritiero, mantenendosi pulito e
praticando gli yoga-asana. Tuttavia, se qualcuno è così fortunato da
associarsi a un puro devoto, potrà facilmente superare tutte le pratiche
per il controllo della mente, eseguite con il processo dello yoga
mistico, semplicemente seguendo i principi regolatori del sentiero della
coscienza di Krishna – astensione dal sesso illecito, dal mangiare
carne, dal drogarsi o ubriacarsi e dal gioco d’azzardo, e dedicarsi a
servire il Signore Supremo sotto la direzione di un Maestro Spirituale
autentico. Srila Rupa Gosvami raccomanda questo semplice processo.</span></span></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-37492471820386595622021-04-21T09:22:00.006-07:002021-04-21T09:43:54.485-07:00"Piacere materiale significa sfruttamento, ed è reazionario" di Srila B.R.Sridhara Maharaja<p style="text-align: justify;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6X4MRfOth88ERY1kry1TUKsCa_xwuNWowYEPgORMPsYmTkG6lI2gB7Fsxjm1-U0iAyXjVifg9Sl8cTXDF85sUn_UCXETs8xMX88dBKNlcWBeeGBLX01-kRWziEuSlBnc_W5jgyrqaABk/s300/th.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6X4MRfOth88ERY1kry1TUKsCa_xwuNWowYEPgORMPsYmTkG6lI2gB7Fsxjm1-U0iAyXjVifg9Sl8cTXDF85sUn_UCXETs8xMX88dBKNlcWBeeGBLX01-kRWziEuSlBnc_W5jgyrqaABk/s0/th.jpeg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Per favore, ascolta attentamente. Cercherò di spiegarti scientificamente il soggetto in generale, indipendentemente da qualsiasi concezione religiosa.</div><p></p><p style="text-align: justify;"> Prima di tutto dobbiamo capire che esistono tre piani di vita: il piano dei piaceri materiali, il piano della rinuncia, il piano della devozione. Il piano del piacere mondano è quello in cui, più o meno, ci troviamo ora. Godimento materiale significa sfruttamento; senza sfruttamento niente può esistere in questo piano:</p><div style="text-align: center;"><i>ahastàni sahastànam</i></div><div style="text-align: center;"><i>apadàni catuspadàm</i></div><div style="text-align: center;"><i>laghuni tatra mahatàm</i></div><div style="text-align: center;"><i>jìvo jìvasya jìvanam</i></div><div style="text-align: center;"><i> </i></div><div style="text-align: justify;">"Gli esseri senza mani sono la preda di quelli che hanno le mani; gli esseri senza zampe sono la preda di quelli che camminano. Così del debole si nutre il forte, e la legge universale vuole che ogni specie sia cibo per un'altra".</div><div style="text-align: justify;"><i> <br /></i></div><div style="text-align: justify;">Tutto è pieno di vita: gli alberi, le piante rampicanti e anche l'erba, ma senza sfruttamento nessuno può mantenere il proprio corpo qui. Questo è il piano dello sfruttamento, e come dice Newton nella sua terza legge, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Attraverso lo sfruttamento si contrae un debito, e per estinguere questo debito si dovrà scendere. In questo modo esistono tantissime <i>jìva </i>(anime) che scendono e salgono, su e giù in base alle azioni e reazioni nel piano dello sfruttamento. Anche la società umana si basa sull'estremo sfruttamento; ovunque esiste il tentativo di vivere a costo della vita di altri. Senza questo, la vita è impossibile.</div><div style="text-align: justify;">I Buddisti, i Giainisti, i seguaci di Sankara e tanti altri, tentando di sfuggire a questa trappola, cercano una vita dove non ci siano nè azione nè reazione. Per evitare azione e reazione cercano di trovare una posizione di rinuncia, ed arrivano a sviluppare una concezione simile ad un sonno senza sogni, il <i>samàdhi</i>: distaccarsi completamente dal mondo oggettivo e rimanere in un piano soggettivo. Non permettendo ai propri sentimenti di spostarsi nel piano più basso, essi mantengono sempre una posizione soggettiva, qualcosa di simile ad un sonno senza sogni.</div><div style="text-align: justify;">I <i>Vaisnava</i>, coloro che servono la Suprema Personalità di Dio, sono dell'opinione che esista un altro mondo, quello della devozione. La devozione è proprio l'opposto dello sfruttamento. Nel piano mondano ogni unità vuole sfruttare l'ambiente, ma nel piano della devozione ogni unità vuole servire l'ambiente; e non solo l'ambiente, ma la vera chiave della vita in questo piano è quella di servire il Centro. Viviamo in un insieme organico, di conseguenza ogni punto deve essere collegato al Centro organico. La spiegazione è data nello <i>Srìmad Bhàgavatam </i>con l'analogia del servire la radice di un albero:</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: center;"><i>yathà taror mùla-nisecanena</i></div><div style="text-align: center;"><i>trpyanti tat-skandha-bhujopasàkhàh</i></div><div style="text-align: center;"><i>prànopahàràc ca yathendriyànàm</i></div><div style="text-align: center;"><i>tathaiva sarvàrhnam acyutejya</i></div><div style="text-align: center;"><i>S.B.4.31.14 <br /></i></div><div style="text-align: center;"><i> </i></div><div style="text-align: justify;">"Come innaffiando le radici di un albero si dà energia a tutto l'albero, al tronco, ai rami, alle foglie e a tutto il resto, come fornendo cibo allo stomaco si dà forza ai sensi e alle varie membra del corpo, così il semplice fatto di adorare Dio, la Persona Suprema, col servizio devozionale vengono soddisfatti automaticamente anche gli esseri celesti, che sono frammenti di questa Persona Suprema"</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Anche nella letteratura Vedica troviamo scritto: "Cerca di trovare l'Uno conoscendo il quale tutto è conosciuto".</div><div style="text-align: justify;">Esiste un punto centrale conoscendo il quale tutto è conosciuto, ottenendo il quale tutto è ottenuto. Il consiglio di tutti i Veda è cercare di scoprire il Centro. Cerca perciò di identificare questo Centro. All'inizio alcuni potrebbero pensare che questa sia un'affermazione ridicola: "Solo un pazzo può dire una simile assurdità!". Un'analogia è data nello <i>Srimad Bhagavatam: </i>quando versi dell'acqua alla radice dell'albero, l'intero albero viene nutrito, e se metti del cibo nello stomaco l'intero corpo viene nutrito; similmente, se tu servi il Centro, tutto viene servito. Fare questo è possibile, e significa entrare nel piano della devozione. Evitando il piano dello sfruttamento e anche quello della rinuncia, cerca di entrare in quello della devozione. La tua <i>àtmà</i>, la tua anima, è un membro di quel piano. Quello è il mondo reale, mentre questo ne è un riflesso distorto.</div><div style="text-align: justify;">Il mondo reale è quello in cui ogni unità si dedica al tutto, rappresentato dal Centro, proprio come in un corpo sano ogni atomo lavora per il benessere dell'intero organismo. Se un atomo inizia a lavorare solo per sè stesso, allora comincia lo sfruttamento, e un tale lavoro localizzato per un interesse localizzato è chiaramente negativo. Ogni parte del corpo, ogni atomo, deve lavorare per il benessere dell'intero sistema. Esiste un Centro, e sotto la sua guida dovremmo lavorare. <br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-22722405966862186602021-04-20T09:57:00.000-07:002021-04-20T09:57:16.574-07:00"CIVILTA' SQUILIBRATA" di Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada<b> </b><b><br /></b><p style="text-align: center;"><b> <span style="font-size: medium;">Srimad Bhagavatam 6.1.49 New Orleans, 1 Agosto1975</span></b></p><div style="background-color: white; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: left; text-decoration: none;"><br /></div><dl style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcCFFUk1UmnRM9C6a_N2miYk4NZz_XCbcmtQX_KBX0-_6RBbf0Ed9BbR5S2B9ZUfjNi4Du3jmb9tu6VWNWtZyy3SZx7lvD3Yn6z_aVeDKGM3fhoJO5ReqoO_AOXL0_a1YMTg-UxdfqtQ/s219/th.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="165" data-original-width="219" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcCFFUk1UmnRM9C6a_N2miYk4NZz_XCbcmtQX_KBX0-_6RBbf0Ed9BbR5S2B9ZUfjNi4Du3jmb9tu6VWNWtZyy3SZx7lvD3Yn6z_aVeDKGM3fhoJO5ReqoO_AOXL0_a1YMTg-UxdfqtQ/w320-h242/th.jpeg" width="320" /></a></div><dd><br /></dd><dd><b>yathājñas tamasā (yukta)</b></dd><dd><b>upāste vyaktam eva hi</b></dd><dd><b>na veda pūrvam aparaṁ</b></dd><dd><b> naṣṭa-janma-smṛtis tathā</b></dd><dd><b> </b></dd><dd><b>(SB 6.1.49)</b></dd><dd><b> </b></dd></dl><p style="text-align: justify;"><b>"Come una persona addormentata agisce secondo il corpo che manifesta nei suoi sogni e lo considera il suo vero sé, così una persona s'identifica col suo attuale corpo, acquisito grazie alle passate attività religiose o irreligiose, e non è in grado di conoscere le sue vite passate o future." </b></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;">Questa è la nostra posizione. Questo è il nostro progresso nella
scienza, noi non sappiamo chi eravamo prima di questa vita, e cosa diventeremo dopo questa vita. La vita continua. Questa è la conoscenza
spirituale. Ma molti non sanno neanche che la vita continua. Pensano di avere ottenuto questa vita per caso, pensano che tutto
termina con la morte, che non c'è bisogno di porsi domande sul passato, sul presente o sul futuro. "Godiamocela", pensano. Questa si chiama ignoranza,
<i>tamasā</i>, vita irresponsabile. <i>Ajñaḥ</i>; <i>ajñaḥ</i> significa "colui che non
ha conoscenza". E chi sono coloro che non hanno conoscenza? <i>tamasā</i>, coloro che sono
influenzati dall'ingnoranza. Ci sono tre tipi di influenze materiali:
<i>sattva</i>, <i>raja</i> e <i>tamas</i>. <i>Sattva-guna</i> significa che tutto è chiaro, <i>prakāśa</i>.
Proprio come ora, il cielo è coperto dalle nuvole e non è chiara la luce
del sole. Ma al disopra delle nuvole c'é il sole, e tutto é chiaro. E
anche all'interno delle nuvole non c'è chiarezza. Allo stesso modo, per
coloro che sono influenzati da <i>sattva-guna</i>, tutto è chiaro, ma per coloro
che sono influenzati da <i>tama-guna</i>, tutto è ignoranza, e coloro che si trovano da un misto di <i>sattva-guna </i>e <i>tama-guna</i>, sono influenzati da <i>rajo-guna</i>. Queste persone sono
semplicemente interessate al corpo presente, non gli importa cosa
accadrà, e non hanno nessuna conoscenza di cosa erano prima. E' scritto: <i>nūnaṁ pramattaḥ kurute vikarma</i> (SB 5.5.4). <i>Pramattaḥ</i>, proprio come un uomo pazzo, egli non sa perché é diventato
matto, l'ha dimenticato, e dovuto alle sue attività, quello che accadrà
dopo, lui non lo sa. Una persona pazza.
</p><p style="text-align: justify;">Quindi questa civiltà, la civiltà moderna, è proprio come la
civiltà dei pazzi. Non hanno nessuna conoscenza della vita passata, e
non sono nemmeno interessati alla vita futura. <i>nūnaṁ pramattaḥ kurute
vikarma</i> (SB 5.5.4). Sono pienamente impegnati in attività colpevoli, perché non hanno
conoscenza della vita passata. Proprio come un cane. Perché egli è
diventato un cane, lui non lo sa, e non sa nemmeno cosa gli succederà dopo. Così un
cane potrebbe essere stato il primo ministro nella sua vita passata, ma
quando ottiene la vita da cane, egli si dimentica. Anche questa è
un'altra influenza di <i>māyā</i>. -illusione- <i>prakṣepātmikā-śakti,
āvaraṇātmikā-śakti</i>. <i>Māyā</i> ha due potenze. Se qualcuno, dovuto alle sue
attività peccaminose passate, diventasse un cane, e se ricordasse che "Io ero
il primo ministro e ora sono diventato un cane", sarebbe impossibile per
lui continuare a vivere. Perciò, <i>māyā</i> copre la sua conoscenza. <i>Mṛtyu</i>. <i>Mṛtyu</i> significa
dimenticare tutto. Ciò si chiama <i>mṛtyu</i>. Di ciò facciamo esperienza ogni
giorno e ogni notte: quando di notte sogniamo, ci dimentichiamo di questo corpo. Dimentichiamo di essere sdraiati in un letto all'interno del nostro appartamento. No. Siamo convinti, forse, di stare vagabondando per la
strada o di trovarci in cima ad una collina. E siamo interessati solamente a quel corpo che stiamo sognando. Ci
dimentichiamo del corpo precedente. Questa è ignoranza. L'ignoranza è così, e più ci eleviamo dall'ignoranza alla conoscenza, più saremo vicini al successo della vita. Se rimarremo nell'ignoranza, sarà un completo fallimento. Significa rovinare la vita. Il Movimento per la Coscienza di Kṛṣṇa ha lo scopo di elevare una persona
dall'ignoranza alla conoscenza. L'intero schema della letteratura vedica
mira a liberare una persona. Kṛṣṇa, nella Bhagavad-gita, parla dei Suoi devoti, non di tutti. <i>teṣāṁ ahaṁ samuddhartā
mṛtyu-saṁsāra-sāgarāt </i>(BG 12.7) E ancora:
</p>
<dl style="text-align: center;"><dd>teṣāṁ evānukampārtham</dd><dd>aham ajñāna-jaṁ tamaḥ</dd><dd>nāśayāmy ātma-bhāva-stho</dd><dd>jñāna-dīpena bhāsvatā</dd><dd> </dd><dd>(BG 10.11)</dd></dl>
<p style="text-align: justify;">Specialmente per i devoti... Egli si trova nel cuore di ognuno, ma
Kṛṣṇa aiuta quel devoto che sta cercando di capirLo. Egli aiuta. I non-devoti conducono una vita simile a quella degli animali: mangiare, dormire, vita sessuale e difendersi. A loro non
importa nulla della scienza spirituale, di come comprendere Dio o quale sia la loro relazione con
Dio. Pensano Dio non esista. Anche Kṛṣṇa dice: "Sì, Dio non
esiste. Dormite pure." Perciò viene richiesto <i>sat-saṅga </i>(la compagnia dei devoti). <i>Satāṁ prasaṅgāt</i>. Associandoci con i devoti risvegliamo la nostra
curiosità riguardo a Dio. Per questo c'é bisogno di luoghi nei quali offrire la compagnia dei devoti. Non stiamo aprendo così tanti centri inutilmente. No. Tutto è fatto per il
beneficio della società umana.
</p><div style="background-color: white; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: justify; text-decoration: none;"><br /><br /></div>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-59688147771440840832021-01-11T09:57:00.000-08:002021-01-11T09:57:11.511-08:00Chi è Siva<p><br /></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7SCNrDHxcrbl6kFu0Yry2ZGODhXJjETbC61vuCjeLirNPAN0iQ41CvVdu1gfQ-JrHHIOY4s_7rAf4vAlRRC8bYZimS7eo2EN0_9yFdpqMEWSZvwyYc7lmYeaSoC0Azqq5qaE_IlQOLeM/s300/Siva.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="210" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7SCNrDHxcrbl6kFu0Yry2ZGODhXJjETbC61vuCjeLirNPAN0iQ41CvVdu1gfQ-JrHHIOY4s_7rAf4vAlRRC8bYZimS7eo2EN0_9yFdpqMEWSZvwyYc7lmYeaSoC0Azqq5qaE_IlQOLeM/s0/Siva.jpg" /></a></div>Siva ha un principio esistenziale particolare. Le Scritture Vediche
menzionano tre principi: il primo è il <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sakti-mahan-tattva</span></em> o <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">isa-tattva</span></em>,
il principio del controllore supremo chiamato anche <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">isvara-tattva</span></em> o, <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sakti-mahan</span></em>,
proprietario di tutte le energie, e corrisponde a Visnu, la Verità Assoluta. Il
secondo è il <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sakti-tattva</span></em>, il principio dell'energia e
il terzo è il <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">jiva-atma</span></em>, il principio dell'essere
vivente situato in una posizione marginale. Siva non appartiene a nessuna di
queste tre categorie; fa parte di una categoria particolare che viene chiamata <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">siva-tattva</span></em>.
Egli non è <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">isvara-tattva</span></em>, né, <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sakti-tattva</span></em>,
né <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">jiva-tattva</span></em> e
la sua posizione lo rende, dopo Visnu, la persona più importante degli universi
materiali. Infatti Siva è presente in tutti gli universi, mentre Brahma è
presente solo in ogni singolo universo; in altre parole in ogni universo è
presente un Brahma diverso. Nel nostro universo Brahma possiede quattro teste,
ma negli altri universi ne possiede molte di più.<o:p></o:p><p></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Brahma è un essere vivente, una <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">jiva</span></em>, un'anima che
ricopre questa posizione particolare. In ogni universo questa posizione è
ricoperta da una <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">jiva</span></em> differente,
mentre Siva è lo stesso essere in tutti gli universi. La sua posizione quindi è
molto più elevata. C'è poi un'altra ragione per la quale la posizione di Siva è
più elevata di quella di Brahma e degli altri <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>. Quando Visnu
crea il mondo materiale non contatta direttamente la Propria energia illusoria, <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">maya</span></em>,
perchè Visnu non è mai illuso dalla Propria potenza illusoria. Egli è sempre
consapevole di Sé Stesso. Come contatta allora <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">maya</span></em>? La guarda. Ma
questo sguardo non Lo mette in contatto diretto con lei perché questo Suo
sguardo prende la forma di Siva, Sambhu. Guardando l'illusione, Visnu, che
rimane nella Propria posizione trascendentale, crea, manifesta il
rappresentante, Sambhu, Siva, che entra in contatto diretto con essa. In un
certo senso Siva è perciò Visnu stesso, Visnu che contatta <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">maya</span></em> e
che non entrando direttamente in contatto con lei, crea Siva.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Visnu, la Verità Assoluta, possiede eternamente una potenza che viene
chiamata <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">cit</span></em>:
è sempre consapevole di Se Stesso. La potenza <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">cit</span></em> è la potenza
di conoscenza, la potenza di cognizione, che si manifesta in due modi: il primo
è che Visnu conosce sempre perfettamente Se Stesso e le Sue energie e non
fraintende mai nulla, il secondo è che attraverso questa potenza Lo si può
conoscere, può farSi conoscere. Visnu perciò non può degradarSi: nel momento in
cui Egli contatta l'illusione non è più Lui, ma un Suo aspetto che prende il
nome di Siva. Prendiamo come esempio il latte e lo yogurt. Il latte, quando
viene messo in contatto con determinati agenti, tipo i fermenti, diventa
yogurt. E' latte, mantiene alcune caratteristiche del latte, ma possiede allo
stesso tempo altre caratteristiche che non gli permettono più di essere
chiamato latte. Così dal latte si può produrre lo yogurt, ma dallo yogurt non
si può ricavare il latte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Visnu include tutte le qualità di Siva ma Siva non possiede tutte le
qualità di Visnu. E' situato però in una posizione molto particolare, perché è
grazie a lui che gli universi materiali si manifestano. Non solo è presente in
ogni universo ma è anche il consorte di <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">maya</span></em>, dell'energia
illusoria che fornisce il corpo a innumerevoli <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>. La sua posizione
quindi è molto elevata. Infatti Sati, la moglie di Siva, parlando con Daksa,
suo padre, dice: "Come è possibile che tu non riesca a comprendere che
anche Brahma è sottoposto a Siva? Brahma ne è consapevole, come lo sono tutti
gli altri <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> e tutti gli esseri
viventi." Tutti adorano Siva, sia coloro che vogliono raggiungere il <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">brahmananda</span></em> (gioia
spirituale), sia coloro che desiderano ottenere delle facilitazioni materiali.
Le facilitazioni materiali che Daksa desidera ottenere gli verranno fornite da
Durga-Devi che essendo agente di Visnu fornirà anche i risultati del
sacrificio. E Siva è il compagno di Durga, suo marito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Daksa scioccamente non si rende conto della posizione elevata di Siva e
Srila Prabhupada fornisce la seguente spiegazione a chi si domanda:
"Perché non chiarire allora che Visnu è il Supremo e che i poteri di cui
sono dotati i <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>, Siva incluso, possono farlo
fraintendere?" Krishna dà il potere di concedere benedizioni ai <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> a
causa dei desideri degli esseri viventi. Chi ha il desiderio intenso di godere
di questo mondo materiale può fare in qualche modo una specie di avanzamento,
sia cercando di soddisfare il proprio desiderio, anche se è un percorso irto di
difficoltà, sia elevandosi a un pianeta superiore dove potrebbe con una
migliore associazione e una maggiore conoscenza, se non rimane invischiato
nelle attività gratificatorie, rinunciare alla gratificazione dei sensi. Così
Krishna dà ai <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> un po' di fama e un po' di
potere, in modo che certa gente, adorandoli, non rimarrà in uno stato
animalesco. La <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">Bhagavad-gita</span></em> dice che le persone
che sono sotto l'influenza della virtù adorano i <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Questa adorazione è naturalmente motivata e nasce dall'illusione.
Situarsi nei pianeti superiori è però un'illusione in qualche modo migliore di
quella di coloro che rimangono nel <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">vikarma</span></em>, (cioè
compiono attività peccaminose) sotto la completa influenza dell'ignoranza,
perché nei pianeti superiori c'è maggiore conoscenza. Sui pianeti
superiori infatti lo <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">Srimad-Bhagavatam</span></em> è
composto da tre milioni di versi, mentre qui sulla Terra ne ha solo
diciottomila. C'è maggiore conoscenza e purtroppo però anche un maggiore
piacere per cui si può rimanere attratti ancor più dalla vita materiale. Per
questa ragione Krishna dà ai <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> la
possibilità di diventare molto famosi e molto adorati dagli esseri umani, anche
se questo non deve creare fraintendimenti sulla Sua posizione. E' un'offesa
pensare che Krishna e Visnu siano sullo stesso piano degli esseri celesti. C'è
una differenza abissale. Non è neppure possibile paragonarli perché Krishna è <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sattva-valambhi
parasattva visuddha sattvam</span></em>: Krishna è il supporto e il sostegno
dell'esistenza di tutti gli esseri viventi, Siva incluso. Siva non potrebbe
esistere se Visnu non ne sostenesse l'esistenza. E così pure i <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">I <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> non
possono esistere autonomamente da Visnu. I <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em> non sono
altro che anime in possesso di corpi creati dall'energia di Visnu ed essendo
anime sono anch'essi frazioni infinitesimali di Visnu stesso, che ne è il
controllore eterno. Nessuno perciò avrebbe ragione di esistere né come <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>,
né come essere umano se non come servitore di Visnu, se non come subordinato di
Krishna, e porre un essere celeste sullo stesso piano di Krishna o di Visnu
significa offendere Krishna, diminuirne la potenza, e non avere una visione
corretta delle Loro differenti posizioni. Sati è pienamente consapevole della
posizione di Siva, sa che dopo Visnu viene Siva e vorrebbe far sì che Daksa
imparasse umilmente a collocarsi nella giusta posizione, perché mantenendo una
mentalità offensiva si autodistrugge. Sta facendo il possibile per farlo
tornare in sé, spiegandogli ciò che dicono le autorità spirituali. Quando si
vuole convincere qualcun altro di qualcosa, il modo migliore è citare gli <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sastra</span></em>,
(le Scritture) e citare a sostegno di ciò che si sta dicendo i nomi delle
autorità spirituali che lo possono confermare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Krishna Stesso nella <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">Bhagavad-gita</span></em>, quando
parla con Arjuna, menziona nomi di saggi. E anche Arjuna quando glorifica
Krishna menziona nomi di saggi, di autorità spirituali. Tutti citano le
autorità spirituali. Menzionare quindi <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">sastra</span></em> e autorità
spirituali è il modo di dare sostegno, di porre enfasi su ciò che si sta
dicendo, sull'argomento che si sta sostenendo. Sati menziona Brahma, il
progenitore dell'universo, padre sia di Siva che di Daksa, padre di tutti gli
esseri viventi. Sta tentando tutto il possibile, usando gli argomenti migliori,
ma Daksa ha il cuore roso dall'invidia. In realtà, nella sua intelligenza,
Daksa intuisce che Siva è in una posizione di superiorità, Daksa non è così
sciocco da non sapere nulla della posizione di Siva. Però l'invidia è un
meccanismo tale da far sì che anche se si è consapevoli di qualcosa, anche se
si ricorda qualcosa, questa cosa venga messa immediatamente in secondo piano.
Daksa non pensava di poter far arrabbiare Siva. La rabbia del Signore o del Suo
rappresentante è benevola per l'essere vivente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Quando si entra in contatto con il puro devoto del Signore o con il
Signore Stesso, sia che il Signore mostri un'apparente benevolenza nei nostri
confronti, sia che sia arrabbiato, l'anima trae del beneficio. Sati funge
quindi da catalizzatore, da innesco per l'esplosione della rabbia di Siva e
quando Siva si arrabbierà l'orgoglio di Daksa verrà completamente distrutto.
Daksa dovrà piegare la testa, anzi gliela taglieranno e gli metteranno la testa
di una capra, in modo da imparare che l'invidia gli ha portato solo grandi
disgrazie. E Daksa imparerà. In un modo o nell'altro il devoto deve sempre
sperare che Krishna Si prenda cura di lui. Ovviamente spererà che questa cura
sia sempre amorevole e sa che la cura amorevole del Signore è evocata dal
proprio atteggiamento umile e sottomesso. Sa altresì che l'atteggiamento irato
del Signore è evocato da altri modi di pensare e di agire. E' quindi sempre
attento a non commettere offese, ad essere giusto e buono nei confronti di
Krishna, dei Suoi rappresentanti e anche dei <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">deva</span></em>, perché non si
può (anche se loro non sono allo stesso livello di Krishna) pensare di essere
al loro livello, disprezzarli o mancare loro di rispetto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="paragnormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 13.85pt; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0cm; mso-background-themecolor: background1; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; mso-themecolor: text1;">Ciò non significa che debbano essere adorati: devono essere rispettati.
Una persona che è rispettosa e umile gode del favore di tutti. Chi è invece
irrispettoso non è caro a nessuno. Citraketu era diventato re dei Vidyadhara
per le austerità che aveva compiuto. Mentre viaggiava in aeroplano sopra
Kailasa, aveva visto Siva che parlava con dei saggi con Durga seduta sulle sue
ginocchia. Citraketu si era messo a ridere, gli aveva mancato di rispetto:
"Siva parla di filosofia con una donna seduta sulle ginocchia." Durga
lo aveva maledetto e anche se Siva l'aveva redarguita subito, la maledizione
era ormai partita e Citraketu dovette rinascere come Vritasura. Tuttavia poiché
era stato maledetto da Durga, che è la consorte di Siva, il più grande tra i
devoti, e poiché Siva era benevolo nei suoi confronti, questa nascita gli servì
per tornare nel mondo spirituale, grazie al fatto che Citraketu aveva mantenuto
uno spirito devozionale anche con un corpo da <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">asura</span></em>. Citraketu era
stato disattento ed era dovuto rinascere, mentre avrebbe potuto perfezionarsi
in quella stessa vita. Aveva commesso l'offesa di essere stato critico nei
confronti di Siva. Dovremmo imparare come non fare errori in questa vita e,
sviluppando un atteggiamento equanime e sottomesso, dovremmo guadagnarci il
favore degli <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">acarya</span></em>, i migliori tra i devoti. Srila
Prabhupada ha detto che quando gli <em style="box-sizing: border-box;"><span style="font-family: "Helvetica","sans-serif";">acarya</span></em> sono
soddisfatti, Krishna è soddisfatto e quando Krishna è soddisfatto è sicuro che
potremo tornare a Lui.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; mso-background-themecolor: background1;"><span style="color: black; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2244448344423888254.post-65116802429231682612021-01-10T05:40:00.002-08:002021-01-10T05:41:23.942-08:00"LO STATO LAICO" da "I dialoghi di Srìla Prabhupàda"<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuVEdt7bOY4iR-sMQ9FdZmIfh5o8RWgCDrKx59r7GM30P1R0auQ7fKzN0RBGVunjrHFMgXb5YgRHVSIv5kpLdpnKa5JgBSibglJP6lk4gKZmF3chVSxMwCyQfsM83J95ORrnImVtATZUg/s2048/Lo+stato+laico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuVEdt7bOY4iR-sMQ9FdZmIfh5o8RWgCDrKx59r7GM30P1R0auQ7fKzN0RBGVunjrHFMgXb5YgRHVSIv5kpLdpnKa5JgBSibglJP6lk4gKZmF3chVSxMwCyQfsM83J95ORrnImVtATZUg/s320/Lo+stato+laico.jpg" /></a></div><div style="font-style: italic; text-align: justify;"><i>Questo dialogo tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupàda e l'ambasciatore dell'India in Svezia ebbe luogo a Stoccolma, nell'autunno del 1973.</i></div><div style="font-style: italic; text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="font-style: italic; text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda:</b> L'America e l'India e molti altri Paesi nel mondo hanno uno "stato laico". I capi del governo dicono di non voler favorire nessuna religione particolare, ma di fatto stanno favorendo l'irreligione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore:</b> Si, abbiamo un problema. Abbiamo una società multireligiosa per cui noi, gente del governo, dobbiamo stare molto attenti.</div><div style="text-align: justify;">Non possiamo prendere una posizione troppo decisa sulla religione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>No, no. Il governo <i>deve </i>prendere una posizione decisa sulla religione. Naturalmente dev'essere neutrale verso tutte le forme di religione autentica, ma ha anche il dovere di accertarsi che la gente sia genuinamente religiosa. Il governo non deve permettere che, in nome dell' "stato laico", la gente vada all'inferno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>Si, è vero.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>Se lei fosse musulmano, il compito del governo dovrebbe essere quello di accertarsi che lei realmente agisca da musulmano. Se lei fosse indù, il compito del governo dovrebbe essere quello di accertarsi che lei agisca da indù. Se lei fosse cristiano, il compito del governo dovrebbe consistere nell'accertarsi che lei agisca da cristiano. Il governo non può abbandonare la religione. <i>Dharmena hìna pasubhih samàn</i>: se le persone diventano irreligiose, diventano degli animali. Quindi è compito del governo accertarsi che i cittadini non diventino animali. La gente può professare forme diverse di religione. Non ha importanza. Ma dev'essere religiosa. "Stato laico" non significa che il governo debba diventare insensibile: "Lasciamo che le persone diventino come cani e gatti, senza religione". Se il governo non se ne preoccupa, allora non è un buon governo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>Condivido quanto lei dice. Ma la politica, sapete, è l'arte del possibilismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>No. Politica significa accertarsi che la gente si elevi, che i cittadini diventino spiritualmente più evoluti. Che non si degradino.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>Si, sono d'accordo. Ma penso che il compito principale del governo sia creare condizioni in cui le persone di grande talento, capi spirituali come lei, possano operare. Se il governo si spingesse più in là di così, potrebbe forse contaminare i vari gruppi religiosi. Penso che il governo debba essere come un giudice di gara, creando le condizioni, creando le condizioni per la libertà di parola.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhpàda: </b>No. Il governo deve fare di più. Per esempio, avete un ministero per il commercio; il governo controlla che il commercio e le imprese industriali stiano procedendo bene, in modo corretto. Il governo rilascia licenze. Ci sono supervisori e ispettori. Un altro esempio: avete un ministero per l'istruzione, ci sono ispettori che controllano che gli studenti vengano istruiti correttamente. Allo stesso modo il governo dovrebbe avere uomini esperti che possano controllare che gli indù stiano effettivamente agendo come indù, i musulmani come musulmani e i cristiani come cristiani. Il governo non dovrebbe essere indifferente alla religione. Può mantenersi neutrale. "Quale religione si professi, non è nostro compito occuparcene". Ma è compito del governo vedere che stiate agendo bene e che non stiate bleffando.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>Sicuramente...per ciò che riguarda la condotta morale. Ma più di questo, com'è possibile?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>La questione è che non è possibile avere una buona condotta morale se non vengono effettivamente seguiti i principi religiosi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><i>yasyàsti bhaktir bhagavaty akincana</i></div><div style="text-align: center;"><i>sarvair gunais tatra samàste suràh</i></div><div style="text-align: center;"><i>haràv abhaktasya kuto mahad-gunà</i></div><div style="text-align: center;"><i>manorathenàsati dhàvato bahih</i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;">"Chi ha una ferma devozione per Dio manifesta in modo consistente tutte le qualità divine. Ma chi non ha tale devozione deve sempre inventare nuovi schemi per sfruttare l'energia materiale ed esterna del Signore, perciò non può essere dotato di alcuna qualità morale". (<i>Srìmad-Bhàgavatam 5.18.12)</i></div><div style="text-align: justify;">Finchè avete fede in Dio, devozione per Dio, tutto va bene. Dopotutto Dio è uno. Dio non è nè indù, nè cristiano, nè musulmano. Dio è uno, ed è per questo che la letteratura vedica dice:</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><i>sa vai pumsàm paro dharmo</i></div><div style="text-align: center;"><i>yato bhaktir adhoksaje</i></div><div style="text-align: center;"><i>ahaituky apratihatà</i></div><div style="text-align: center;"><i>yayàtmà suprasìdati</i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;">"Il supremo dovere dell'umanità è conseguire il servizio d'amore devozionale per Dio. Solo tale servizio di devozione, immotivato e ininterrotto, può soddisfare completamente il sè". (<i>Bhagavad-gìtà 1.2.6)</i></div><div style="text-align: justify;">Quindi è necessario essere religiosi. Altrimenti non si può essere soddisfatti.</div><div style="text-align: justify;">Perchè c'è in tutto il mondo tanta confusione e insoddisfazione? Perchè la gente è diventata empia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>A Mosca molte persone sono ostili alla religione, completamente contro di essa.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>Perchè parlate di Mosca? <i>Dappertutto. </i>Almeno a Mosca sono onesti. Dicono onestamente: "Non crediamo in Dio".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>E' vero, è vero.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>Ma altrove dicono: "Sono induista, sono musulmano, sono cristiano, credo in Dio", ma non sanno <i>niente </i>di religione. <i>Non seguono le leggi di Dio.</i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambasciatore: </b>Temo che molti di noi siamo così. E' vero.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Srìla Prabhupàda: </b>(<i>Risate</i>). Dovrei dire che almeno a Mosca sono dei gentlemen. Non riescono a capire la religione, quindi dicono: "Non crediamo". Ma questi altri mascalzoni dicono: "Si, siamo religiosi. Crediamo in Dio". E invece compiono le azioni più empie. Molte volte ho chiesto ai cristiani: "La vostra Bibbia dice "Non uccidere". Perchè uccidete?" Essi però non sono in grado di dare alcuna risposta soddisfacente. E' detto chiaramente: "Non uccidere", e loro mantengono mattatoi.</div><div style="text-align: justify;">Che cosa significa?</div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><i style="font-style: italic;"> </i></div><p></p>Vraja Mohan Dashttp://www.blogger.com/profile/08099824804301429242noreply@blogger.com