venerdì 7 agosto 2020

Cos'è l'ego? Verso una prima definizione

Fatto ciò, entriamo a pieno titolo nella nostra attività.

Gli yogi pongono l'esistenza di 5 corpi o piattaforme vitali, da cui sviluppiamo la nostra esperienza nel mondo; lo spiegherò in modo semplice e riassuntivo:

1.    L'Essere in sé, di natura immateriale, di qualità permanente, consapevole e tendente alla felicità come motivazione esistenziale.

2.    La coscienza identificata con la materia, dotata di strumenti come memoria e intelligenza.

3.    La mente sensibile, che possiede i rudimenti necessari per percepire la realtà degli oggetti.

4.    Un corpo energetico, sensibile a quella parte del mondo fenomenico relazionato con le polarità e altre caratteristiche dell'energia.

5.    Una costruzione organica, fatta di elementi meno sottili e più grossolani, o in altre parole: il corpo fisico.

Di queste cinque piattaforme, considereremo il primo, cioè l'Essere stesso (nel linguaggio yogico viene definito come Atma, Jiva o Aham) come il Sé originale, capace di sperimentare l'intera esperienza esistenziale, all'interno della quale il mondo della materia è uno di questi, ma non l'unico, poiché la realtà in tutta la sua infinita estensione è considerata comprendere varie nature, più precisamente e sinteticamente due: materiale e trascendentale (o spirituale).

Da questo punto di vista, come spiegato nella saggezza dello yoga, l'originale Atma, Jiva o Sé, è di natura spirituale, ma capace di sperimentare la natura materiale sulla base dell’apprezzamento della sua tendenza verso la felicità o il godimento.

L'Atma, il Jiva o il Sé originale sono di natura spirituale, ma in grado di sperimentare la natura materiale.

 

Al fine di percepire, sentire, comprendere e vivere la vita nella realtà materiale, è necessario per lui acquisire gli strumenti che rendono possibile questo compito; entrano così in gioco gli altri quattro corpi o piattaforme, che sono, in realtà, strumenti sofisticati che permettono all'Essere (Atma o Jiva) di muoversi nelle diverse dimensioni di questo mondo "tangibile". 


In sintesi: il vero Atma, o Sé (primo corpo, di natura trascendentale), cercando di realizzare e sperimentare la gioia dall'esperienza materiale, acquisisce una serie di strumenti (i quattro corpi di natura più densa) che gli consentono di sperimentare le diverse dimensioni di cui ne fanno parte: il fisico, l'energico e il mentale. Addentriamoci, ora, nella giusta via della definizione del concetto dell'Io, sulla comprensione di questi 5 corpi esposti dagli yogi. L'ego è definito come l'idea dell’ Io, sebbene ciò possa variare a seconda della disciplina dalla quale è racchiuso, ma per noi è quello con la massima validità. Quindi ci sarebbe un Io, o Io originale, che è l'Atma (Jiva, Aham) o l'Essere nella sua natura trascendentale, che possiede tre caratteristiche primordiali: rimane nel tempo, è cosciente, ricerca e sperimenta la felicità e la gioia.

Il Sé originale, nella sua natura trascendentale, ha tre caratteristiche principali: rimane nel tempo, è cosciente, cerca e sperimenta la felicità e la gioia.

Noi, entità coscienti che abbiamo scelto di sperimentare il godimento dalla nostra attuale prospettiva materiale, lo facciamo usando gli altri quattro corpi che ci permettono di farlo (coscienza materiale, mente percettiva, energia e corpo fisico). Identificandoci con il mondo, il nostro Essere originale, quello reale, è relegato in secondo piano, poiché la coscienza materiale sposta la coscienza spirituale (momentaneamente) dal proprio posto, causando l’insorgere di un nuovo ego, o una nuova nozione di “Io” che si sente parte di questa realtà oggettiva, vale a dire un nuovo Ego di natura materialistica, che cerca di vivere, sostanzialmente, cercando la felicità negli aspetti del corpo fisico e mentale. Questi ultimi sono chiamati dagli yogi: Ahamkara o falso Ego. Questo Ahamkara, o falso Ego (per distinguerlo dall'Io, o Io originale), è un’identificazione completa e totale con il mondo, un'identificazione che si fortifica sempre più nella misura in cui accumuliamo esperienze fisiche e mentali, diventando l'idea che abbiamo di noi stessi e influenzando ciascuna delle nostre esperienze qui, in questa dimensione, arrivando al punto di dirigere tutta la nostra attenzione verso fenomeni grossolani.

 

Ora, poiché questo falso Ego è costruito su aspetti puramente materiali, anche le loro prospettive, i desideri e le possibilità li perseguiteranno, immergendo lo sperimentatore in un circolo vizioso di materialità, sia al livello di elementi grossolani, sia al livello di elementi sottili (emozioni, conoscenza, ecc.). La saggezza dello yoga, in uno dei suoi argomenti più rilevanti, ci spinge ad approfondire lo studio di noi stessi, con la magnifica prospettiva di poter trasferire le influenze del falso ego alla ricerca di quel Sé profondo che giace coperto da un errore, una nozione di ciò che siamo e un'eccessiva attenzione alla materia.  Svilupperemo varie prospettive che ci permetteranno di conoscerci meglio, comprendendo anche la realtà nelle sue diverse manifestazioni, e dotarci di strumenti che conducono alla risoluzione di problemi vitali. 

 Possa la tua vita essere di buon auspicio.

Muni Vyasa Das