sabato 15 agosto 2020

"Al di là del Brahman impersonale"

 

“Nel concludere la Bhagavad-gità, il Signore raccomanda a tutti di sottomettersi a Lui, Srì Krishna, e aggiunge che Lui immediatamente Si prenderà cura di queste anime sottomesse. Il Signore, Dio, la Persona Suprema, provvede già al mantenimento della Sua creazione, nella forma di Ksìrodakasayi Visnu, la Sua espansione plenaria. Tuttavia, il Signore non Se ne occupa direttamente. Quando però il Signore dice che Si prenderà cura del Suo puro devoto, indica che Se ne assumerà la sorveglianza diretta. Il puro devoto è un’anima che si è completamente sottomessa al Signore, proprio come un bambino si affida ai genitori, o come un animale si affida al padrone. Nel corso del processo di sottomissione si deve: 1) accettare ciò che è favorevole al compimento del servizio devozionale, 2) evitare ciò che è sfavorevole al compimento del servizio devozionale, 3) credere fermamente che il Signore proteggerà sempre il Suo devoto, 4) sentirsi dipendente esclusivamente dalla misericordia del Signore, 5) non avere interessi separati dagli interessi del Signore, e 6) sentirsi sempre umili e miti.

Srì Krishna chiede agli esseri umani di sottomettersi a Lui seguendo queste sei direttive, ma i cosiddetti studiosi materialisti di scarsa intelligenza fraintendono le Sue richieste e inducono la gente a respingerle. Nella Bhagavad-gìtà, alla fine del nono capitolo, il Signore afferma in modo diretto: “Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi. Completamente assorto in Me, certamente verrai a Me” (Bg. 9.34). Ma alcuni falsi studiosi, con un atteggiamento demoniaco, sviano il pubblico, indirizzandolo verso l’aspetto impersonale non manifestato della Verità eterna e non-nata, invece che verso Dio, la Persona Suprema. I filosofi màyavàdì impersona listi non accettano che il supremo aspetto della Verità sia Dio, la Persona Suprema. Chi desidera conoscere il sole com’è veramente deve dapprima studiare i suoi raggi, poi il disco solare, e infine, se sarà in grado di penetrare il globo solare, avrà la possibilità d’incontrare personalmente la divinità che controlla il sole. Dotati di scarsa conoscenza, i filosofi màyàvàdì non sono in grado di andare oltre la radiosità del Brahman, che può essere paragonata ai raggi del sole. Le Upanisad confermano che è necessario penetrare l’abbagliante radiosità del Brahman, prima di poter contemplare il vero volto di Dio, la Persona Suprema”

(Da "Gli Insegnamenti di Srì Caitanya" di Bhaktivedanta Swami Prabhupada