Nella
norma, o nell’interpretazione generale, il principiante nel servizio
devozionale può avere molte cattive tendenze nel suo comportamento, ma quando
egli maturerà dovranno sparire. Tuttavia, potrebbe persistere un comportamento
a volte indesiderabile, almeno esternamente.
Più
ci preoccuperemo della condotta degli altri, più perderemo il nostro tempo e la
nostra energia. Questo modo di agire, invece di produrre un beneficio, produrrà
una reazione negativa. Se cerco di trovare delle mancanze in qualcuno,
specialmente in un devoto, queste ritorneranno indietro contro di me. Cercando
di trovare del veleno nel suo corpo, quel veleno verrà a me. Abbandona una
simile attitudine, cerca di trovare ciò che c’è di buono negli altri, questo ti
aiuterà. Al tempo del nostro Guru Maharaja (Srìla Bhaktisiddhanta Sarasvati
Thakura), c’era un sistema nella Math (Missione). Egli ordinava che un devoto
avrebbe dovuto glorificare un altro devoto, specialmente uno che non era di suo
gradimento. Così, il primo devoto si trovava forzato a trovare il buono nel
devoto che particolarmente non gli piaceva, e facendo questo otteneva un
beneficio.
Scartando
quelle che, secondo il suo concetto, erano brutte qualità, egli doveva cercare
tutto quello che c’era di buono da trovare, traendo così un beneficio per se
stesso. Non c’è nessuna necessità di alimentare cose brutte, in nessun luogo,
specialmente in altri devoti. Krishna si fa carico delle Sue anime arrese
(ananya-bhak). Cosi, tutto il buono o il cattivo che può essere presente in
loro è sotto la Sua responsabilità. Qualsiasi vizio, o malizia, presenti in un
devoto, per Sua volontà scompariranno in un certo momento, o può anche essere
che Krishna desideri mantenere quello stato di cose con il fine di servire
qualche Suo proposito. Dobbiamo avere questa visione. Non dobbiamo rischiare di
criticare chi si trova sotto la protezione di Krishna, perché accumuleremo solo
molti problemi. Dobbiamo cercare di trovare il buono negli altri, perché ciò ci
aiuterà enormemente. Non è una questione teorica, è la considerazione più
pratica.