domenica 24 aprile 2022

"IL TESORO NASCOSTO"

 

A proposito della ricerca del fine supremo della vita, Caitanya Mahaprabhu racconta un aneddoto tratto dal commento di Madhva al quinto Canto dello Srimad-Bhagavatam (Madhva-bhasya, 5.5.10-13). La storia racconta che l’astrologo Sarvajna aveva offerto i suoi insegnamenti a un povero che era andato da lui per farsi predire il futuro. Esaminando l’oroscopo dell’uomo, Sarvajna fu stupito di vederlo così povero e gli disse: “Ma perché sei così infelice? Vedo dal tuo oroscopo che possiedi un tesoro nascosto, ereditato da tuo padre. L’oroscopo dice pero’ che tuo padre non ha potuto comunicarti il segreto, perché è morto in un paese straniero, ma ora tu puoi cercare il tesoro lasciato da tuo padre ed essere felice.” Questa storia è citata per indicare che l’essere individuale soffre perché non conosce il tesoro nascosto del suo Padre supremo, Krishna. Questo tesoro e’ l’amore per Dio, e tutte le Scritture vediche consigliano all’anima condizionata di cercarlo. Come e’ affermato nella Bhagavad-gita, l’anima condizionata, pur essendo figlia dell’infinitamente ricco, Dio, la Persona Suprema, non se ne rende conto. Per questa ragione gli sono state date le Scritture vediche, al fine di aiutarla a ritrovare suo Padre e la sua eredità. L’astrologo Sarvajna consigliò ancora il povero: “Non scavare a sud della tua casa per trovare il tesoro nascosto, altrimenti sarai attaccato da una vespa velenosa e rimarrai deluso. Dovrai cercare a oriente, dove c’è la vera luce, il servizio devozionale, la coscienza di Krishna. A sud si trovano i rituali menzionati dalle Scritture vediche, a occidente la conoscenza empirica speculativa, e a nord lo yoga della meditazione.” Tutti devono considerare attentamente il consiglio di Sarvajna. Chi cerca lo scopo supremo attraverso le cerimonie rituali rimarrà deluso. Questo metodo comprende la celebrazione di riti sotto la guida di un sacerdote che riceve uncompenso per il suo servizio. L’uomo pensa di poter raggiungere la felicita’ compiendo questi riti, ma anche se ne trae qualche guadagno, si tratta di un guadagno temporaneo. Le sue sofferenze materiali continueranno. Non riuscirà mai quindi a essere veramente felice seguendo le pratiche rituali, anzi, le sue sofferenze materiali aumenteranno sempre più. Scavare a nord per cercare il tesoro nascosto è un’allegoria che indica la ricerca spirituale attraverso il metodo di meditazione yoga. Chi pratica questo metodo si considera uno con il Signore Supremo, ma il fatto di fondersi nel Supremo è per l’essere individuale come essere ingoiati da un grosso serpente. Qualche volta un grosso serpente ingoia un serpente più piccolo, e il fondersi nell’esistenza spirituale del Supremo non e’ molto differente. Il serpente più piccolo che cerca la perfezione è divorato da quello più grosso, e questa non e’ ovviamente una soluzione. Anche sul lato occidentale c’è un ostacolo nella forma dello yaksa, lo spirito maligno che protegge il tesoro. Il fatto è che il tesoro nascosto non potrà essere raggiunto da una persona che cerca il favore dello yaksa per farselo consegnare. Il risultato sarà soltanto quello di farsi uccidere. Questo yaksa rappresenta la mente dedita alla speculazione, e in questo caso il metodo speculativo per raggiungere la realizzazione del sé, detto jnana, è un proposito suicida. L’unica possibilità consiste dunque nel cercare il tesoro nascosto scavando sul lato orientale con il metodo del servizio devozionale, in piena coscienza di Krishna. In verità, il metodo del servizio devozionale è l’eterno tesoro nascosto, e chi lo raggiunge diventa eternamente ricco. Chi è povero di servizio devozionale da offrire a Krishna ha sempre bisogno di guadagni materiali. Talvolta subisce i morsi di creature velenose, talvolta resta deluso; talvolta perde la propria identità seguendo la filosofia del monismo, o viene ingoiato da un grosso serpente. Soltanto lasciando tutto questo e diventando stabile nella coscienza di Krishna, il servizio devozionale offerto al Signore, si raggiunge la perfezione della vita.