domenica 10 gennaio 2021

"LO STATO LAICO" da "I dialoghi di Srìla Prabhupàda"

 

Questo dialogo tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupàda e l'ambasciatore dell'India in Svezia ebbe luogo a Stoccolma, nell'autunno del 1973.


Srìla Prabhupàda: L'America e l'India e molti altri Paesi nel mondo hanno uno "stato laico". I capi del governo dicono di non voler favorire nessuna religione particolare, ma di fatto stanno favorendo l'irreligione.

Ambasciatore: Si, abbiamo un problema. Abbiamo una società multireligiosa per cui noi, gente del governo, dobbiamo stare molto attenti.
Non possiamo prendere una posizione troppo decisa sulla religione.

Srìla Prabhupàda: No, no. Il governo deve prendere una posizione decisa sulla religione. Naturalmente dev'essere neutrale verso tutte le forme di religione autentica, ma ha anche il dovere di accertarsi che la gente sia genuinamente religiosa. Il governo non deve permettere che, in nome dell' "stato laico", la gente vada all'inferno.

Ambasciatore: Si, è vero.

Srìla Prabhupàda: Se lei fosse musulmano, il compito del governo dovrebbe essere quello di accertarsi che lei realmente agisca da musulmano. Se lei fosse indù, il compito del governo dovrebbe essere quello di accertarsi che lei agisca da indù. Se lei fosse cristiano, il compito del governo dovrebbe consistere nell'accertarsi che lei agisca da cristiano. Il governo non può abbandonare la religione. Dharmena hìna pasubhih samàn: se le persone diventano irreligiose, diventano degli animali. Quindi è compito del governo accertarsi che i cittadini non diventino animali. La gente può professare forme diverse di religione. Non ha importanza. Ma dev'essere religiosa. "Stato laico" non significa che il governo debba diventare insensibile: "Lasciamo che le persone diventino come cani e gatti, senza religione". Se il governo non se ne preoccupa, allora non è un buon governo.

Ambasciatore: Condivido quanto lei dice. Ma la politica, sapete, è l'arte del possibilismo.

Srìla Prabhupàda: No. Politica significa accertarsi che la gente si elevi, che i cittadini diventino spiritualmente più evoluti. Che non si degradino.

Ambasciatore: Si, sono d'accordo. Ma penso che il compito principale del governo sia creare condizioni in cui le persone di grande talento, capi spirituali come lei, possano operare. Se il governo si spingesse più in là di così, potrebbe forse contaminare i vari gruppi religiosi. Penso che il governo debba essere come un giudice di gara, creando le condizioni, creando le condizioni per la libertà di parola.

Srìla Prabhpàda: No. Il governo deve fare di più. Per esempio, avete un ministero per il commercio; il governo controlla che il commercio e le imprese industriali stiano procedendo bene, in modo corretto. Il governo rilascia licenze. Ci sono supervisori e ispettori. Un altro esempio: avete un ministero per l'istruzione, ci sono ispettori che controllano che gli studenti vengano istruiti correttamente. Allo stesso modo il governo dovrebbe avere uomini esperti che possano controllare che gli indù stiano effettivamente agendo come indù, i musulmani come musulmani e i cristiani come cristiani. Il governo non dovrebbe essere indifferente alla religione. Può mantenersi neutrale. "Quale religione si professi, non è nostro compito occuparcene". Ma è compito del governo vedere che stiate agendo bene e che non stiate bleffando.

Ambasciatore: Sicuramente...per ciò che riguarda la condotta morale. Ma più di questo, com'è possibile?

Srìla Prabhupàda: La questione è che non è possibile avere una buona condotta morale se non vengono effettivamente seguiti i principi religiosi.

yasyàsti bhaktir bhagavaty akincana
sarvair gunais tatra samàste suràh
haràv abhaktasya kuto mahad-gunà
manorathenàsati dhàvato bahih

"Chi ha una ferma devozione per Dio manifesta in modo consistente tutte le qualità divine. Ma chi non ha tale devozione deve sempre inventare nuovi schemi per sfruttare l'energia materiale ed esterna del Signore, perciò non può essere dotato di alcuna qualità morale". (Srìmad-Bhàgavatam 5.18.12)
Finchè avete fede in Dio, devozione per Dio, tutto va bene. Dopotutto Dio è uno. Dio non è nè indù, nè cristiano, nè musulmano. Dio è uno, ed è per questo che la letteratura vedica dice:

sa vai pumsàm paro dharmo
yato bhaktir adhoksaje
ahaituky apratihatà
yayàtmà suprasìdati

"Il supremo dovere dell'umanità è conseguire il servizio d'amore devozionale per Dio. Solo tale servizio di devozione, immotivato e ininterrotto, può soddisfare completamente il sè". (Bhagavad-gìtà 1.2.6)
Quindi è necessario essere religiosi. Altrimenti non si può essere soddisfatti.
Perchè c'è in tutto il mondo tanta confusione e insoddisfazione? Perchè la gente è diventata empia.

Ambasciatore: A Mosca molte persone sono ostili alla religione, completamente contro di essa.

Srìla Prabhupàda: Perchè parlate di Mosca? Dappertutto. Almeno a Mosca sono onesti. Dicono onestamente: "Non crediamo in Dio".

Ambasciatore: E' vero, è vero.

Srìla Prabhupàda: Ma altrove dicono: "Sono induista, sono musulmano, sono cristiano, credo in Dio", ma non sanno niente di religione. Non seguono le leggi di Dio.

Ambasciatore: Temo che molti di noi siamo così. E' vero.

Srìla Prabhupàda: (Risate). Dovrei dire che almeno a Mosca sono dei gentlemen. Non riescono a capire la religione, quindi dicono: "Non crediamo". Ma questi altri mascalzoni dicono: "Si, siamo religiosi. Crediamo in Dio". E invece compiono le azioni più empie. Molte volte ho chiesto ai cristiani: "La vostra Bibbia dice "Non uccidere". Perchè uccidete?" Essi però non sono in grado di dare alcuna risposta soddisfacente. E' detto chiaramente: "Non uccidere", e loro mantengono mattatoi.
Che cosa significa?