giovedì 19 agosto 2021

"Perchè Krishna mostra i Suoi passatempi più intimi?" di A.C.Bhaktivedanta Swami

 


Perchè Krishna, che è sufficiente in Sè stesso, offre al mondo lo spettacolo di divertimenti (ràsa lìlà) che turbano i detentori della morale convenzionale?


La risposta è che questi divertimenti hanno lo scopo di rendere manifesta la misericordia particolare di cui possono beneficiare le anime cadute, le anime condizionate dalla materia. Sebbene emanazioni dell’energia interna di Krishna, le gopi apparvero come donne comuni perché Krishna volle manifestare la ràsa-lìlà. In questo mondo, la forma più alta del piacere risiede nell’attrazione sessuale tra uomo e donna. L’uomo non vive che per essere attratto dalle donne, che a loro volta non vivono che per essere attratte dall’uomo. Ecco il principio basilare dell’esistenza materiale. Ogni volta che queste due forze di attrazione si uniscono, uomini e donne sprofondano ancora di più nella prigione della materia. Per mostrare loro un favore speciale, per attrarli, Krishna rivelò la Sua danza, la ràsa-lìlà. Poichè il sesso li affascina tanto, essi devono sapere che si può trovare un piacere analogo con Krishna e ottenere così la liberazione dalle catene materiali. Nel secondo Canto dello Srìmad-Bhàgavatam anche Mahàraja Parìksit spiega che i divertimenti e gli atti di Srì Krishna sono una cura per gli esseri condizionati; infatti è sufficiente che essi ascoltino ciò che riguarda Krishna per guarire dalla malattia del materialismo. Anche se dediti ai piaceri di questo mondo e avvezzi a leggere letterature sensuali, gli esseri condizionati saranno purificati da ogni contaminazione materiale se ascoltano i sublimi divertimenti di Krishna.

Sukadeva Gosvàmi spiega anche il modo di ascoltare i discorsi su Krishna, e da quale fonte. Il mondo è pieno di màyàvàdì ( letteralmente “i seguaci di màyà, l’illusione, coloro che sostengono che in ultima analisi, noi siamo Dio ), e una grande confusione si viene a creare quando essi raccontano lo Srìmad-Bhàgavatam per professione a un pubblico che, ignorando le conseguenze nefaste della filosofia màyàvàda, sta ad ascoltarli. Non è consigliato discorrere della ràsa-lìlà con uomini comuni, perché tutti sono più o meno contaminati dalla filosofia màyàvàda. Chi ascolta invece un maestro veramente avanzato sulla via spirituale si eleverà certamente al piano della coscienza di Krishna e si libererà dalla contaminazione di una vita materiale.

Un altro punto importante da ricordare è che le gopì non danzarono con Krishna nel loro corpo materiale, bensì nel loro corpo spirituale. I loro mariti, ormai affascinati dall’influenza dell’energia esterna di Krishna, credevano, per effetto di questa stessa influenza, che le loro spose dormissero accanto a loro, e non avrebbero mai immaginato che fossero andate invece a danzare con Krishna. Su che base, dunque, si può accusare Krishna di rapire le spose degli altri? I corpi delle gopì, proprietà dei loro mariti, giacevano sul letto coniugale: a danzare con Krishna erano i Suoi frammenti spirituali. Krishna è la Persona Suprema, il Tutto spirituale, ed Egli danzò con i corpi spirituali delle gopì. Da nessun punto di vista, dunque, esiste motivo di accusare Krishna.

Quando la danza ràsa si concluse, la notte-una notte di Brahmà, che come afferma la Bhagavad-gìtà, dura un tempo infinitamente lungo- entrava nella sua fase di bràhma-muhùrta. Il bràhma-muhùrta, che inizia circa un’ora e mezza prima del sorgere del sole, è l’ora adatta per destarsi e, fatte le abluzioni quotidiane, impegnarsi in attività spirituali celebrando il mangala-àràtrika e cantando il mantra Hare Krishna, perché questo è il momento più favorevole per queste attività. Col sopraggiungere di quest’ora propizia Krishna chiese alle gopì di lasciarLo. Così, pur senza averne il minimo desiderio, le gopì, così care a Krishna, Gli obbedirono e Lo lasciarono per far ritorno alle loro case.

 Dal "Libro di Krishna", spiegazione della danza rasa descritta nel decimo Canto dello Srimad-Bhagavatam.